30.11.10

Rassegna stampa verso il 4 dicembre


L'acqua è un bene comune che va sottratto alla brutale mercificazione. Sull'onda di questo motto sabato 4 dicembre anche a Trento, come nel resto d'Italia, scenderanno in piazza associazioni, partiti politici, sindacati e semplici cittadini per unirsi assieme in una fiaccolata in difesa d'acqua. L'iniziativa, promossa dal Forum italiano dei movimenti dell'acqua, si terrà in un momento molto importante, proprio nei giorni in cui si svolge il summit Onu sul clima a Cancun in Messico che durerà fino al 10 dicembre. «Vogliamo - ha spiegato Francesca Caprini del comitato Trentino Acqua Bene Comune - sensibilizzare i cittadini su un pericolo reale, quello di una privatizzazione dell'acqua devastante per tutti noi. A livello nazionale stiamo portando avanti un referendum bloccare il decreto Ronchi e rendere pubblica nuovamente l'acqua». In Trentino, per il referendum, sono state raccolte 11 mila firme contro il decreto Ronchi che apre in via definitiva ai privati le società di gestione del servizio idrico diminuendo al contempo la quota di partecipazione pubblica che passerà dall'attuale 51% al 30% entro il 2015. Anche il Trentino non è comunque estraneo al pericolo di una privatizzazione del sistema idrico pubblico. «Nel nostro territorio - spiega Caprini - la privatizzazione è realtà basta vedere Dolomiti Reti che è una spa e al suo interno ha un'altra società quotata in borsa l'A2A. Privatizzando si cerca di diffondere il messaggio che è l'unico sistema per "salvare il salvabile" ma in questo modo si arriverà solo a far sottostare un bene comune importante a logiche prettamente economiche». Ad essere criticati sono però anche due punti della dinanziaria provinciale che derivano dalla cosiddetta «proposta Gilmozzi» che - spiegano i promotori del Comitato «Acqua Bene Comune» - vorrebbe riattivata la legge provinciale 6 del 2004 sui servizi pubblici locali e la modifica nell'ottica di una radicale privatizzazione, in particolare dei servizi idrici. Questa proposta sarebbe stata trasferita lo scorso 29 ottobre negli articoli 22 e 23 della Legge finanziaria 2011 della Provincia di Trento blindando di fatto una discussione sull'acqua in Trentino, che pure ha detto la sua con le 11.000 firme raccolte pro referendum.«Se ci fosse l'approvazione di questi punti - spiega Ezio Casagranda della Filcam Cgil del Trentino che ha aderito alla fiaccolata di sabato - significa che i Comuni potranno privatizzare l'acqua e fare, nel caso serva per coprire i tagli, solo cassa». A smuoversi per l'iniziativa moltissime associazioni - Yaku, TrentoAttiva, Centro Sociale Bruno, Collettivo Studentesco, Yabasta e molte altre -, oltre ai partiti politici. Un appoggio è arrivato da Rifondazione Comunista per voce di Francesco Porta che ha condannato la volontà di mercificare l'ambiente e di vincolare i servizi di prima utilità al profitto. In piazza ci sarà anche Sinistra Ecologia Libertà del Trentino per chiedere con forza il ritiro degli articoli 22 e 23 del disegno di legge finanziaria provinciale giudicati inaccettabili.

di Giuseppe Fin, fonte l'Adige di mercoledì 1.12.2010

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