Durante l’incontro è stata lanciata dal Comitato ABC di Trento la manifestazione che il 4 dicembre porterà per le strade di molte città d’Italia e di Trento, i cittadini che sono per l’acqua pubblica e per la difesa del territorio. In connessione con i popoli che a Cancun, in Messico, si troveranno in occasione del COP 16 dell’Onu sul cambio climatico. E per una moratoria contro l’applicazione della Legge Ronchi.
Con Emilio Molinari, storica figura dell’ambientalismo italiano ed autore del bel libro “Salvare l’acqua” [ed. Feltrinelli], sabato scorso a Rovereto si è analizzata la situazione delle gestioni idriche in Italia, con il referendum contro la privatizzazione dell’acqua all’orizzonte e la raccolta delle firme pro referendum – 1 milione e 400 mila firme – alle nostre spalle. L’incontro, organizzato dalla associazione roveretana Nonsoloacqua, ha permesso un confronto – fra gli altri - con il consigliere provinciale Michele Nardelli e il Sindaco di Rovereto Miorandi.
Il Comitato Acqua Bene Comune di Trento, invitato a partecipare – c’era Gianfranco Poliandri, che ha illustrato la situazione dei servizi idrici trentini e le molte criticità della cosiddetta “proposta Gilmozzi” – ha avuto modo di rimarcare la propria posizione in netto contrasto con la soluzione disegnata dalla Provincia di Trento in tema di gestione idrica, che ufficialmente vorrebbe arginare l’applicazione nel nostro territorio della Legge Ronchi (parte della quale entrerà in vigore già con la fine di quest’anno) ed avvallare forme di Spa miste o a totale capitale pubblico.
“Ricorderete che lo scorso 20 agosto 2010 veniva alla luce un disegno di legge a firma dell’assessore all’urbanistica Gilmozzi, che di fatto riattivava la LP n.6/2004 sui servizi pubblici locali e la modificava nell'ottica di una radicale privatizzazione, in particolare dei servizi idrici”, ha spiegato Poliandri, proseguendo: “Il testo di questo DDL Gilmozzi (che non era mai stato formalizzato e depositato) è stato trasferito lo scorso 29 ottobre negli articoli 22 e 23 della Legge finanziaria 2011 della Provincia di Trento (Una analisi del testo dell'ex DDL Gilmozzi la trovate qui), blindando di fatto uno discussione sull’acqua in Trentino, che pure ha detto la sua con le 11.000 firme raccolte pro referendum”.
La “situazione acqua è ancora aperta per la Provincia” , ha spiegato Il consigliere Nardelli.
Da tempo i comitati per l’acqua trentini si chiedono infatti perchè la Provincia di Trento, al pari di altre regioni italiane, non abbia impugnato per incostituzionalità l'art. 23 bis (modificato dall'art. 15 del Decreto Ronchi). Una mancanza di chiarezza che prosegue nella “necessità di uno scorporo dell’acqua da Dolomiti Reti” – così come spiegato sempre da Nardelli - a favore di una SpA totalmente pubblica. Il Comitato ABC di Trento, così come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ha invece molto chiaro come l’acqua non sia una merce e non debba essere di conseguenza messa sul mercato in nessuna forma. Società per azioni, pubbliche o private, proseguono nel solco di una visione consumistica di un bene comune, e non permettono il superamento di logiche vecchie, fallimentari e – come sarà a Cancun - osteggiate da popoli e movimenti in ogni parte del mondo.
Il consigliere ha poi – e forse a riprova di ciò - indicato il “referendum per l’acqua pubblica come la via maestra per contrastare la Legge Ronchi sulla privatizzazione dei servizi”.
Durante la conferenza è stata anche presentata la manifestazione dei Comitati per l’Acqua Pubblica che aderiscono alla giornata nazionale “Verso Cancun, per La Giustizia Sociale e Ambientale” il prossimo 4 dicembre, e l’assemblea pubblica cittadina, aperta a tutte le realtà che in questo momento in Trentino si battono per la salvaguardia del territorio e dei beni comuni, il prossimo 16 novembre (ore 20.00 Sala della Verrucca – Piedicastello).
Il 4 dicembre, giornata in cui molte città d’ Italia si connetteranno alla Sedicesima Conferenza delle Parti (COP) sul Cambio Climatico, convocata dalla Conferenza delle Nazioni Unite, il popolo dell’acqua chiederà una moratoria per la Legge Ronchi, legge che entrerà in parte in vigore con la fine del 2010.
Gli 11.000 cittadini trentini che hanno firmato per il referendum, e tutti coloro che in Trentino sentono l’urgenza di un segnale forte per la democrazia e per la difesa del proprio territorio e dell’ambiente, sono invitati a partecipare all’evento e alla sua organizzazione, il 16 novembre, anche per chiedere la revisione immediata degli articoli 22 e 23 del DDL “Finanziaria 2011” nella direzione della ripubblicizzazione dei servizi idrici in Provincia.
Perchè abbiamo dimostrato che di fronte ad una Provincia in panne sulla questione dei servizi idrici locali, o con proposte in contrasto con chi vuole che l’acqua sia un bene comune gestito pubblicamente e attraverso un controllo sociale, i cittadini hanno una alternativa: le gestioni dirette in economia in forma associata o le aziende speciali di diritto pubblico di livello consortile. Che si sta dimostrando in tutta la sua lungimiranza. E che rispecchia un cambio culturale ormai in atto. “Le multinazionali hanno ormai la proprietà dei mezzi di riproduzione umana”, ha concluso Emilio Molinari, ”bisogna ridisegnare la geografia dell’uomo, in difesa dei beni comuni”.
Trento, 8 novembre 2010
Comitato Acqua Bene Comune Trento
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