17.2.10

Venerdì 19.02: incontro "Acqua di tutti" a Massone, Arco

Pubblichiamo un invito per la costituzione di un comitato "acqua bene comune" della Sarca. L'iniziativa parte dal percorso di progettazione partecipata del futuro parco fluviale della Sarca e gli obiettivi sono quelli di cercare di ricreare un pò di interesse sul tema dell'acqua e, nello specifico, sul tema dello sfruttamento idroelettrico del fiume.

Il percorso di progettazione partecipata del parco fluviale della Sarca ha posto in primo piano il tema della gestione della risorsa acqua. E' sotto gli occhi di tutti quanta acqua oggi scorra nella Sarca ( la portata del fiume sarebbe sui 30 mc ) e come il fiume sia ridotto a causa di uno sfruttamento idroelettrico intensivo che dura ormai da più di mezzo secolo.
“Non un metro di salto resterà senza la sua corrispondente centrale e soltanto limitate e saltuarie frazioni d’acqua andranno perdute” così diceva l’ingegner Semenza della SADE, progettista della diga del Vajont, e questo è stato il "programma" che ha contraddistinto la politica delle amministrazioni locali che si sono succedute nel tempo...Ora è necessario cambiare.
L'iniziativa intrapresa da quattro amministrazioni comunali è lodevole, ma corre il rischio di restare un'inziativa di corto respiro se la promozione del parco fluviale non andrà di pari passo alla richiesta di un maggior rilascio di acqua nel fiume attraverso una rinegoziazione delle convenzioni gestite da HDE ( soggetto pubblico/ privato, multiutility tra le più importanti d'Italia,che gestisce il business energetico in provincia ), con l'obiettivo di una revisione, nel medio - lungo periodo, del "modello" di sfruttamento idroelettrico del nostro territorio che dovrebbe consentire alle comunità locali di recitare un diverso ruolo nella gestione delle acque della Sarca e nella tutela dell'ambiente fluviale.
Il tema della gestione delle risorse idriche è un tema di grande rilievo , considerata l'importanza strategica della risorsa acqua. Oggi in Italia e anche in Trentino è in corso un processo di privatizzazione delle risorse idriche che, in vari modi, sottrae al controllo della gente la gestione di un bene comune come l'acqua. E' necessario, partendo dalle relazioni che siamo riusciti ad attivare nell'ambito del processo di progettazione partecipata, mettere in primo piano l'obiettivo di riaffermare il controllo collettivo sulla gestione della risorsa acqua, nel nostro territorio, come principio di democrazia , partendo dall'acqua della Sarca.
La mia proposta è quella di costituire un comitato locale che si occupi del tema dell'acqua, si organizzi come "osservatorio" per raccogliere informazioni, materiali, organizzare iniziative e socializzare tutte quelle conoscenze necessarie per mettere in moto un'azione di pressione sulle istituzioni che , come alla fine degli anni '80, dovrebbe consentirci di arrivare all'incremento dei DMV nella Sarca ed a difendere l'acqua come "bene comune".
Se siete interessati al tema, siete invitati all'incontro che si terrà il giorno 19 febbraio alle ore 20 , presso il Circolo Beppa Giosef di Massone.

15.2.10

L’acqua partecipata verso l’incontro pubblico.

Lunedì 15 febbraio alle 20.30, il comitato spontaneo della gente trentina in difesa dell’acqua pubblica – il comitato trentino Acqua Bene Comune – si rincontra per la quinta volta, nella sala messa a disposizione del Centro Sociale Bruno, in Via Dogana a Trento.

Principale tema della riunione sarà l’organizzazione di un evento studio sulla gestione dell’acqua nella Provincia di Trento, previsto per l'inizio di marzo, che prevede un dibattito aperto ed un confronto con alcuni esperti, per tracciare un quadro il più esaustivo possibile sulle gestioni dell’acqua presenti in Trentino, e sulle posizioni della PAT nei confronti del Decreto Ronchi, il 135/09, che obbliga a livello nazionale, la messa a gara delle reti idriche.
Sarà anche discussa la partecipazione come comitato alla manifestazione nazionale del 20 marzo a Roma in difesa dell’acqua indetta dal Forum Italiano dei movimenti per l’acqua, nonchè dell’iter referendario intrapreso a livello nazionale dai movimenti per l’acqua, associazioni, sindacati e dalle forze politiche all’opposizione ed extraparlamentari, che però non saranno incluse – simbolicamente - nel comitato promotore, in mano ad una società civile vogliosa di rinnovare la politica, partendo dal basso, dall’acqua per tutti, diritto di tutti.

L’incontro è aperto a tutti.

Per info:

348/7467493 - yakufran@gmail.com

ondabatterica@gmail.com

6.2.10

“ACQUARUBATA” Domenica 7 febbraio 2010 ore 21.30 Raitre

“PRESADIRETTA” di Riccardo Iacona, Francesca Barzini e Domenico Iannacone

Il parlamento tre mesi fa ha accelerato il processo di privatizzazione della gestione dell’acqua e ha imposto agli enti locali di mettere questo servizio a gara. Da quel momento metà Italia è in fibrillazione.

Regioni come la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Alto Adige e centinaia di comuni e province oggi gestiscono direttamente il sevizio idrico e forniscono un ottimo servizio ai cittadini. Milioni di italiani rischiano di non poter godere più di un servizio efficiente ad un prezzo equo.

In alcune regioni e province, società private hanno già da anni mano libera per la gestione degli acquedotti e decine di comitati dei cittadini contestano dati alla mano la loro gestione. “Presadiretta” ha toccato alcuni punti dolenti:

ad Agrigento, con le tariffe più costose di Italia, l’acqua arriva a singhiozzo appena qualche ora ogni settimana;

ad Arezzo, le bollette sono molto salate (terze in Italia) e gli investimenti dell’azienda che distribuisce l’acqua sono sotto la media nazionale;

ad Aprilia il consiglio di stato ha dato ragione al comitato dei cittadini e al movimento dei sindaci che si battono per riprendersi la gestione dell’acqua.

E mentre in Italia si spinge sulla privatizzazione, in Francia si sta andando nella direzione opposta:

con ACQUARUBATA siamo andati a vedere perché il comune di Parigi ha deciso, a 25 anni dalla privatizzazione, di riprendersi la gestione dell’acqua.

ACQUARUBATA affronta anche l’annosa questione delle “acque minerali”: un’acqua letteralmente “regalata”: le società che producono e imbottigliano acqua minerale pagano alle regioni canoni ridicoli per l’utilizzo delle sorgenti.

ACQUARUBATA è un viaggio nel mondo dell’ “acqua pubblica” e dell’ “acqua privata” e cerca di rispondere a questa domanda: è giusto e sensato che a decidere la gestione e l’utilizzo dell’acqua, un bene essenziale per la sopravvivenza, sia una società che ha l’obbligo di guadagnarci sopra?


ACQUARUBATA e' un racconto di Domenico Iannacone, Danilo Procaccianti, Vincenzo Guerrizio e Riccardo Iacona.

Fotografia: Rubatacchini, http://www.flickr.com/photos/12935388@N00/