9.12.10

Fiaccolata per l’acqua pubblica e per la difesa dei beni comuni

Di Filcams Cgil del Trentino

In contemporanea alla conferenza mondiale dell’ONU sui cambiamenti climatici in corso a Cancun, Messico e nell’ambito dell’iniziativa nazionale promossa dal Forum dei movimenti per l’acqua anche a Trento ieri sono scese in piazza centinaia di persone per partecipare alla fiaccolata per la difesa dell’acqua pubblica e dei beni comuni. Una manifestazione partecipata, colorata che ha visto l’adesione di moltissimi giovani, studenti, lavoratori e semplici cittadini per rivendicare una nuova stagione di democrazia partecipata, per dire che nessuna delega sarà data ai vari governi sui temi dei beni comuni.
Al governo Berlusconi si chiede la sospensione del decreto Ronchi, il rispetto del 1.400.000 cittadini che in pochi mesi hanno posto la loro firma in calce ai tre quesiti referendari e per chiedere l’effettuazione del referendum, da tenersi nella prossima primavera, per consentire il voto popolare su una materia così importante come l’acqua.
Al Governo provinciale si è chiesto il ritiro degli articoli 22 e 23 della finanziaria provinciale che recepiscono le proposta Gilmozzi in materia di privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni per permettere una gestione delle risorse idriche locali pubblica, partecipata e chiara.
Infatti la proposta Gilmozzi non convince ne come proposta per “salvare il salvabile” dell’acqua trentina, come sostiene qualche consigliere, ne come strumento per bloccare la privatizzazione prevista della legge nazionale.
Per noi il diritto all’accesso universale e pubblico ai beni comuni per noi risulta incompatibile con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita come è l’acqua.
La manifestazione di ieri ha detto rivendicato il diritto a poter votare sui quesiti referendari in quanto la lotta contro la privatizzazione dell’acqua non è solo una battaglia di civiltà ma un diritto di ogni cittadino di poter pronunciarsi su una questione importante come l’acqua.
Grande partecipazione degli studenti di sociologia che prima di iniziare la fiaccolata hanno fatto scendere dalla torre di piazza Duomo uno striscione con scritto “abbiamo sete di sapere non privatizzato” che riassume il senso di una lotta comune per la costruzione di uno statuto dei beni comune da difendere e tutelare contro le orde del profitto e della privatizzazione.
Difesa dell’acqua pubblica, di un sapere non privatizzato, dell’ambiente, dei diritti sociale e del lavoro sono incompatibili con un sistema sociale tutto incentrato alla difesa delle grandi speculazioni, del profitto e della distruzione dello stato sociale.
Obiettivi che saranno al centro della manifestazione del 14 dicembre prossimo a Roma dove il movimento “uniti contro la crisi” ha organizzato una manifestazione in concomitanza con la fiducia del governo per dire che questo governo non ha la nostra fiducia e per costruire un mondo diverso e migliore.

La Filcams Cgil del Trentino

6.12.10

I Guardiani dell'acqua a Trento


di Francesca Caprini

Sabato 4 dicembre: la fiaccolata trentina in difesa dei beni comuni. Una risposta ferma a chi vuole ignorare un milione e mezzo di firme raccolte in appoggio al referendum. Per la moratoria. E per il ritiro, in Trentino, della "proposta Gilmozzi", inserita in finanziaria 2011.

Sabato luminoso, a Trento. Illuminato da 700 fiaccole. Riscaldato da una grande, pacifica, tenace, determinazione.
700 persone, tante hanno partecipato alla fiaccolata per l’acqua e i beni comuni, organizzata dai comitati Acqua Bene Comune del Trentino, appoggiata dai gruppi cittadini che portano avanti battaglie grandi e piccole contro aggressioni industriali, chimiche, edilizie al nostro territorio, che le comunità ritengono non idonee, ingiustificate. Ingiuste.
700 persone fra cui centinaia di studenti universitari e medi, che da giorni in tutta Italia stanno coraggiosamente mettendosi in gioco, affrontando manganelli e polizia, ignoranza e ridicolizzazioni, per difendere il diritto allo studio, per loro e per chi dopo di loro vorrà accedere a scuole e facoltà senza distinzioni e classismi.
Beni comuni: acqua, aria territorio, cultura.
Sabato per le vie e le piazze di Trento, attorno ai monumenti, alle fontane. Si è raccolta la società attiva. La cittadinanza che vuole riprendersi la parola. Persone che hanno voglia di riempire di significato una politica svuotata, che si regge su dettami che non possono essere più condivisi. Persone che stanno studiando le leggi, conoscono il territorio, che si stanno rendendo conto.
Per le strade e fra la gente si svolgeva il messaggio dell’alternativa: un altro mondo possibile, un altro pensiero possibile dove c’è spazio, dove si riesce ancora a stare assieme e decidere senza prevaricare. E i paramentri non sono i profitti solitari, ma i valori condivisi.
Si è partiti da via Belenzani, nel cuore del centro storico della città. Sono arrivati gli studenti dalla facoltà di Sociologia occupata, che poco prima avevano calato uno striscione dalla Torre civica del Duomo: "Abbiamo sete di sapere non privatizzato". Eravamo già tanti. Abbiamo acceso le fiaccole, srotolato gli striscioni, fatto partire la musica.
Lungo il tragitto, tanti altri si sono aggiunti.
Dal microfono aperto, gli appelli alla difesa delle montagne, contro le privatizzazioni, per una elaborazione comune della gestione dei beni collettivi. Appelli in sostegno ai quesiti referendari, per cui in migliaia si è lavorato in primavera per la raccolta firme. Perchè vengano rispettati, anche attraverso l’applicazione di una moratoria che congeli il decreto Ronchi, già attivo con la fine dell’anno. E perchè il referendum contro la privatizzazione dei servizi idrici si svolga nel 2011 così come previsto, senza che il balletto del governo in bilico infici un cammino serio, di democrazia vera.
Siamo arrivati in Piazza Duomo a Trento. 700 facce sorridenti, che si son fatte guardiane del patrimonio collettivo, della terra che amano, dell’acqua di cui vogliono ricominciare ad ascoltare la voce, dell’università che hanno bene in testa come vorrebbero.
Guardiani dei beni comuni.
Il 4 dicembre di Trento si è unito alle manifestazioni che in tante città d’Italia hanno portato un numero impressionante di persone di nuovo nelle piazze, con creatività ed allegria. Un 4 dicembre che parlava al Messico, a Cancun, mentre i lavori del COP 16 sperano ancora di illudere qualcuno su possibili reali cambiamenti delle politiche governative che in tutto il mondo stanno devastando territori, perpetrando conflitti, creando ogni giorno nuove povertà.
Un 4 dicembre, a Trento come in tutta Italia, difficile da strumentalizzare. Anche per coloro che hanno paura dei movimenti orizzontali spontanei. Anche per coloro che dicono che la società civile ha diritto di dire la sua, ma poi le decisioni vengono prese nei gabinetti e negli alti uffici delle auto blu. Anche per coloro che alla vista di centinaia di fiaccole e visi sorridenti, ci dice di andare a lavorare. Perchè la vita vera è quella per cui ognuno pensa per sè, e che gli altri si arrangino.
700 fiaccole erano un bel colpo d’occhio. Esprimeva quello che le 700 persone che le stavano portando, volevano dire: calore, luce, unione; ci prendiamo la città per qualche ora, ci prendiamo la vostra attenzione per qualche tempo. Gridiamo con gentilezza che abbiamo bisogno di poter essere ascoltati. Perchè chi di voi ha paura di ascoltare le voci diffuse, che si stanno organizzando, che stanno innovando, porta avanti un discorso sordo, superato. Spento.

4.12.10

Più di 700 fiaccole per far luce su l'acqua e i beni comuni


Riuscita fiaccolata per le vie di Trento. Uniti contro la crisi, uniti per i beni comuni!

Oggi il popolo dell’acqua è tornato a mobilitarsi in tutte le Regioni. Lo ha fatto dopo aver raccolto più di 1.400.000 firme – di cui 11.000 in Trentino - il risultato più alto mai raggiunto in tutta la storia referendaria del nostro Paese. Quasi un milione e mezzo di firme raccolte sono una straordinaria forma di partecipazione democratica e un chiaro segnale alla politica.

Nonostante ciò una parte del cosiddetto “decreto Ronchi” entrerà in applicazione già alla fine di quest’anno. Uno sfregio alla volontà popolare, che con forza sta dicendo “no” alle privatizzazioni dei servizi idirci.

A Trento una grande fiaccolata è partita da Via Belenzani sotto il Comune di Trento alle 17.00. Tutti insieme - comitati trentini Acqua bene Comune, comitati in difesa del territorio – tra cui i "No inceneritore" e i "No Tav" – studenti, madri, figli, cittadini e rappresentanti di forze politiche e sindacali – hanno illuminato le strade della città di Trento con una fiaccolata che simbolicamente ha toccato e accerchiato le fontane più belle del centro. Gli studenti partiti dalla facoltà di Sociologia occupata hanno calato uno striscione dalla torre civica del Duomo ( "Abbiamo sete di sapere non privatizzato", raggiungendo poi il concentramento. Assieme, uniti in difesa dei nostri beni comuni, uniti per dimostrare l’attenzione della società civile alla salute, ai diritti, alla democrazia.

Gli interventi durante il corteo hanno chiesto alla giunta provinciale il ritiro della “proposta Gilmozzi” e l’apertura di un dialogo vero con la cittadinanza su questioni così fondamentali come la gestione dell’acqua e la salvaguardia del nostro splendido territorio da grandi opere e nocività.

In Trentino la metà dei servizi idrici civili è fornita attraverso le SpA a capitale misto pubblico-privato o a capitale totalmente pubblico. Una privatizzazione che ora vuole crescere e mettere in crisi le gestioni controllate dai cittadini. Un’intenzione già formalizzata in due articoli del DDL “Finanziaria 2011” attraverso la chiamata “proposta Gilmozzi”: intervento normativo che nasce con la motivazione propagandistica di confermare - di fronte alle norme statali del 2009 - le tante gestioni comunali in economia e l’unica azienda speciale operanti in Trentino (che sono già tutelate dalla vigente normativa dell’autonomia speciale); ma che nella sostanza legittima quelle norme statali che finge di contrastare, ne raccoglie la spinta privatizzatrice, definisce indirettamente i servizi pubblici locali come servizi di interesse economico, sottrae fondi alle gestioni dal basso, stabilisce che anche in questa Provincia nelle SpA miste il socio privato deve detenere almeno il 40% del capitale sociale ed in questo modo elimina il vincolo storico del 1993 secondo cui qui in questo tipo di SpA deve essere garantita “influenza dominante pubblica locale”.

A Trento, come in tutta Italia, i manifestanti hanno inoltre ribadito:

- in primo luogo, la “moratoria” delle scadenze del decreto Ronchi e della soppressione delle Autorità d’Ambito Territoriali fino a quando non ci sarà stato il pronunciamento referendario. Infatti, il decreto Ronchi stabilisce che, in diversi casi già alla fine del 2010, e nella maggioranza alla fine del 2011, le società a totale capitale pubblico dovranno far entrare soci privati nella misura di almeno il 40% del capitale se non vorranno perdere le concessioni del servizio idrico. Le Autorità d’Ambito vengono però soppresse dal 1° gennaio 2011 con l’idea di spostare le decisioni ad altri livelli, a quello provinciale se non addirittura regionale, per togliere la titolarità della gestione ai sindaci che rivendicano l'autonomia degli Enti locali sulla gestione dei servizi idrici.

- i cittadini italiani siano chiamati al voto referendario comunque nel 2011, anche se ci fossero elezioni politiche anticipate, se necessario, come già successo in passato sul referendum sul nucleare, attraverso uno specifico provvedimento legislativo.

Il corteo ha poi voluto ricordare che nel contempo è in corso il vertice di Cancun sui cambiamenti climatici e che è stata scelta questa data per sottolineare che la battaglia per l’acqua pubblica si collega all’iniziativa dei movimenti sociali internazionali perché la crisi ecologica del pianeta sia affrontata con un’idea nuova di giustizia ambientale e sociale, rifiutando l'idea di equiparare l'acqua ad una qualsiasi merce.

Insomma, oggi è stata posta a Trento come in molte piazze d’Italia una grande questione democratica e di affermazione del diritto dei cittadini di decidere sul destino di un bene comune vitale com’è l’acqua.

E in questa difesa dei diritti sappiamo esserci una grande vicinanza con gli studenti che si stanno mobilitando perché la conoscenza e la formazione non vengano consegnate alla logica del mercato e con il movimento dei lavoratori che in questi mesi ha manifestato perché il lavoro non sia ridotto a merce, pura variabile delle scelte produttive e finanziarie dell’impresa globalizzata. Tutti quanti assieme parliamo con l’unica lingua della democrazia e dei diritti, e assieme immaginiamo un futuro sottratto alla logica del profitto.

I nostri 3 referendum sono parte dell'impegno di chi, come noi, lavora e lotta per costruire l’alternativa, per concretizzare una nuova idea di società.

Vedi le altre mobilitazioni:

www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/

www.globalproject.info/it/in_movimento/Acqua-in-movimento/6670

Sabato 4 dicembre: Fiaccolata per l'acqua pubblica e per la difesa dei beni comuni



Sabato 4 dicembre
In contemporanea alla conferenza mondiale ONU sui cambiamenti climatici, a Cancun, Messico

Giornata di mobilitazione mondiale per l'acqua pubblica e per la difesa dei beni comuni

FIACCOLATA ore 17 via Belenzani - sotto il comune di Trento

- per una giustizia sociale e ambientale
- per creare uno statuto trentino in difesa dei beni comuni
- per valorizzare il ruolo della società civile trentina nei processi decisionali
- per la salvaguardia del territorio

VERSO CANCUN
Dal 29 novembre al 10 dicembre 2010 a Cancun in Messico si terrà la 16° conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici: 600 milioni di esseri umani sono minacciati dai disastri ambientali a causa di politiche orientate al profitto e agli interessi speculativi.
Se il clima fosse stato una banca, sarebbe stato già salvato!
Per questo a Cancun si danno appuntamento anche movimenti sociali, contadini ed indigeni di tutto il mondo: per dire ai Governi riuniti in Messico che si deve cambiare il sistema, non il clima!

IN ITALIA, PER L’ACQUA PUBBLICA E LA DEMOCRAZIA
Giustizia ambientale e sociale anche in Italia: un milione e quattrocentomila firme raccolte contro la privatizzazione dei servizi idrici attraverso i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua.
Per la tutela di un bene comune, contro la consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.
Chiediamo dunque una MORATORIA contro l’applicazione della "legge Ronchi" dalla fine del 2010, legge che privatizza molti servizi tra cui quelli idrici.
Per il referendum nel 2011!

PER FERMARE LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA ANCHE IN TRENTINO
11.000 donne e uomini hanno firmato in Trentino per i referendum: anche in Provincia bisogna resistere alla privatizzazione del ciclo dell’acqua!
Due articoli della Finanziaria 2011 della PAT sottraggono fondi alle gestioni dal basso e confermano la pratica delle SpA. Continuando ad intendere l’acqua come una merce e sottraendola al controllo sociale.
Chiediamo il ritiro degli articoli 22 e 23 del DDL 'Finanziaria 2011', l'aumento delle risorse a sostegno delle gestioni comunali, il blocco dei processi decisionali che nelle Comunità di Valle potranno portare a scegliere 'liberamente' forme di gestione privatistica del ciclo dell’acqua.

PER UNA DIFESA DEI DIRITTI E DEL TERRITORIO: PER L’ACQUA, L’ARIA, LA TERRA
PER UNO STATUTO TRENTINO IN DIFESA DEI BENI COMUNI
Un nuovo patto sociale fra cittadini e territorio: uno statuto in difesa dei benicomuni, che rimetta al centro la salute, la democrazia, il diritto degli uomini e dell’ambiente di vivere con dignità.

30.11.10

Rassegna stampa verso il 4 dicembre


L'acqua è un bene comune che va sottratto alla brutale mercificazione. Sull'onda di questo motto sabato 4 dicembre anche a Trento, come nel resto d'Italia, scenderanno in piazza associazioni, partiti politici, sindacati e semplici cittadini per unirsi assieme in una fiaccolata in difesa d'acqua. L'iniziativa, promossa dal Forum italiano dei movimenti dell'acqua, si terrà in un momento molto importante, proprio nei giorni in cui si svolge il summit Onu sul clima a Cancun in Messico che durerà fino al 10 dicembre. «Vogliamo - ha spiegato Francesca Caprini del comitato Trentino Acqua Bene Comune - sensibilizzare i cittadini su un pericolo reale, quello di una privatizzazione dell'acqua devastante per tutti noi. A livello nazionale stiamo portando avanti un referendum bloccare il decreto Ronchi e rendere pubblica nuovamente l'acqua». In Trentino, per il referendum, sono state raccolte 11 mila firme contro il decreto Ronchi che apre in via definitiva ai privati le società di gestione del servizio idrico diminuendo al contempo la quota di partecipazione pubblica che passerà dall'attuale 51% al 30% entro il 2015. Anche il Trentino non è comunque estraneo al pericolo di una privatizzazione del sistema idrico pubblico. «Nel nostro territorio - spiega Caprini - la privatizzazione è realtà basta vedere Dolomiti Reti che è una spa e al suo interno ha un'altra società quotata in borsa l'A2A. Privatizzando si cerca di diffondere il messaggio che è l'unico sistema per "salvare il salvabile" ma in questo modo si arriverà solo a far sottostare un bene comune importante a logiche prettamente economiche». Ad essere criticati sono però anche due punti della dinanziaria provinciale che derivano dalla cosiddetta «proposta Gilmozzi» che - spiegano i promotori del Comitato «Acqua Bene Comune» - vorrebbe riattivata la legge provinciale 6 del 2004 sui servizi pubblici locali e la modifica nell'ottica di una radicale privatizzazione, in particolare dei servizi idrici. Questa proposta sarebbe stata trasferita lo scorso 29 ottobre negli articoli 22 e 23 della Legge finanziaria 2011 della Provincia di Trento blindando di fatto una discussione sull'acqua in Trentino, che pure ha detto la sua con le 11.000 firme raccolte pro referendum.«Se ci fosse l'approvazione di questi punti - spiega Ezio Casagranda della Filcam Cgil del Trentino che ha aderito alla fiaccolata di sabato - significa che i Comuni potranno privatizzare l'acqua e fare, nel caso serva per coprire i tagli, solo cassa». A smuoversi per l'iniziativa moltissime associazioni - Yaku, TrentoAttiva, Centro Sociale Bruno, Collettivo Studentesco, Yabasta e molte altre -, oltre ai partiti politici. Un appoggio è arrivato da Rifondazione Comunista per voce di Francesco Porta che ha condannato la volontà di mercificare l'ambiente e di vincolare i servizi di prima utilità al profitto. In piazza ci sarà anche Sinistra Ecologia Libertà del Trentino per chiedere con forza il ritiro degli articoli 22 e 23 del disegno di legge finanziaria provinciale giudicati inaccettabili.

di Giuseppe Fin, fonte l'Adige di mercoledì 1.12.2010

28.11.10

Conferenza stampa: una fiaccolata per fare luce sull'acqua e per la difesa dei beni comuni

UNA FIACCOLATA PER FARE LUCE SULL’ACQUA

A Trento il 4 dicembre.

Conferenza stampa di lancio martedì 30 NOVEMBRE ore 11.00 a Trento in Via Belenzani presso Palazzo Geremia

Sabato 4 dicembre una fiaccolata cittadina attraverserà le vie del centro di Trento. Partendo da Via Belenzani alle ore 17.00, toccherà simbolicamente le fontane della città. Musica e distribuzione di materiale informativo per rendere partecipe la cittadinanza delle tematiche importanti di cui si sta discutendo nel mondo: dal Messico con il COP16 di Cancun, fino al Trentino e a tante città d’Italia. La difesa dell’acqua, dell’aria della terra attraverso la proposizione di alternative sostenibili.

ANCHE IN TRENTINO DICIAMO CHE SI DEVE CAMBIARE IL SISTEMA, NON IL CLIMA!

Una manifestazione promossa dai comitati trentini Acqua Bene Comune, allargata ai movimenti, alle forze politiche e alle associazioni impegnate nella salvaguardia del territorio. Con la partecipazione di giocolieri, musicisti e artisti trentini.

UNA FIACCOLATA PER UNIRE LE NOSTRE VOCI AD UN MOVIMENTO GLOBALE

In contemporanea con le iniziative che in Italia e nel mondo lo stesso giorno simbolicamente vorranno dare il loro contributo ai lavori del controforum per il COP 16 a Cancun in Messico sui cambiamenti climatici.

UNA FIACCOLATA PER FARE LUCE SULL’ACQUA IN ITALIA

In appoggio alla moratoria contro il “Decreto Ronchi”. Per lo svolgimento dei referendum per l’acqua pubblica nel 2011. Per il lancio della campagna di autofinanziamento in appoggio al cammino referendario.

UNA FIACCOLATA PER FARE LUCE SULL’ACQUA IN TRENTINO

Una fiaccolata che a livello locale vuole fare luce sull’acqua e sulla cosiddetta “proposta Gilmozzi”. Trasformata in due punti della prossima finanziaria provinciale, non convince nessuno. Né i cittadini che vogliono una gestione delle risorse idriche locali che sia pubblica, partecipata e chiara. Né gli stessi sostenitori politici della proposta, che in differenti incontri pubblici ne hanno parlato come di una soluzione dell’ultima ora per “salvare il salvabile” dell’acqua trentina, che rischia la privatizzazione attraverso l’applicazione della legge nazionale.

VERSO UNA TRASFORMAZIONE PROFONDA DELLA SOCIETA’, CHE METTA AL CENTRO I BENI COMUNI E LA GIUSTIZIA SOCIALE ED AMBIENTALE

“Salvare il salvabile” e nel contempo appoggiare le S.P.A. “trentine” non sono scelte politiche in direzione del principio “acqua bene comune”. Considerare l’acqua non come una merce e la sua gestione partecipata come un fondamento della democrazia e di una società responsabile, non è ideologia. Sono principi frutto di un lungo cammino di lotta, di studio, di analisi, di confronti, portato avanti dalla gente, che sta pagando a caro prezzo la privatizzazione delle proprie risorse. Scelte non chiare, non possono essere accettabili. Per questo, con le fiaccole, camminando nel cuore della nostra città, chiederemo il ritiro della proposta Gilmozzi e l’apertura di un dialogo franco e sereno con la società civile, su queste tematiche.

Chiederemo politiche più coraggiose in difesa del territorio trentino, contro le politiche delle “grandi opere” inutili e dannose. Contro l’agricoltura insostenibile e nociva.

Sosterremo un nuovo statuto dei beni comuni, creato dalle esperienze di lotta e di partecipazione attiva che in ogni angolo del Trentino stanno immaginando e costruendo un’alternativa a questo dissennato sviluppo.

Ci uniremo a coloro che a Cancun chiedono un cambio di rotta delle politiche mondiali per contrastare davvero i cambiamenti climatici. E a livello italiano, appoggeremo la richiesta di moratoria e lo svolgimento dei referendum nel 2011.

PER QUESTO SIETE GENTILMENTE INVITATI A PRESENZIARE ALLA CONFERENZA STAMPA INDETTA PER MARTEDì MATTINA ALLE ORE 11.OO A TRENTO PRESSO PALAZZO GEREMIA, IN VIA BELENZANI

Trento, 28 novembre 2010

Il comitato organizzatore del 4 dicembre

la locandina dell'evento la trovate a questo link:

24.11.10

Report assemblea pubblica verso il 4 dicembre


REPORT ASSEMBLEA PUBBLICA VERSO IL 4 DICEMBRE
prossima assemblea giovedì 25 novembre ore 20.30 al CSA Bruno

Trento, Piedicastello - 16 novembre 2010


All’assemblea pubblica promossa dal Comitato ABC Trento erano Comitato Acqua Bene Comune Trento, Giudicarie, Ya Basta, CSA Bruno, Yaku, Mamme Bionike, SEL, Filcam – Cgil, rappresentanti di forze sociali e politiche del Trentino, studenti, cittadini.


L’incontro rientra nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua in occasione della mobilitazione mondiale in connessione col COP16 di Cancun, Messico.

Il 4 dicembre, giornata indetta per la difesa dell’acqua come bene comune, contro le privatizzazioni in atto e per il lancio della moratoria contro l’applicazione della Legge Ronchi a fine 2010, in Trentino assume caratteristiche di inclusione a tutti i movimenti, comitati e vertenze, che in Trentino si stanno battendo per la difesa dei beni comuni e l’integrità del territorio.

Si è condivisa la scelta di una grande fiaccolata cittadina, che parta nel pomeriggio del 4 dicembre ed attraversi il centro cittadino.

- Parlare agli 11.000 firmatari trentini che hanno appoggiato i tre quesiti referendari per l’acqua pubblica in primavera;

- sottolineare l’importanza di una moratoria contro l’applicazione di una legge che contrasta con la volontà espressa da un milione e mezzo di cittadini italiani;

- esprimere il rifiuto dell’eventuale slittamento del referendum in caso di elezioni anticicpate

- uscire dal localismo per agganciarsi al grido “Cambiare il sistema e non il clima!” che da Cancun al Trentino vuole contrastare dal basso e veramente, la crisi ecologica ed ambientale che stiamo vivendo, dovuta a logiche miopi e votate al profitto e allo sfruttamento di persone e territorio

- In Trentino: ritiro della “proposta Gilmozzi” sui servizi idrici, espressi negli articoli 22 e 23 del DDL Finanziaria 2011

- chiamata anche a tutti i comitati trentini in difesa di acqua, aria e terra

- per uno statuto dei beni comuni in Trentino

PER UNIRCI IN UNA UNICA VOCE CHE VUOLE UN TERRITORIO SOSTENIBILE E NON ISOLATO PER NON LIMITARCI A TANTI “NO” MA PER COSTRUIRE ASSIEME LA NOSTRA ALTERNATIVA DEMOCRATICA, SOSTENIBILE, ETICA

Questi i cardini attorno a cui si è decisa l’elaborazione del messaggio che si vorrà veicolare durante il 4 dicembre

Si è deciso:

- di chiedere l’agibilità per passare attraverso il centro di Trento

- creare momenti per il volantinaggio:
> 20 nov. Cena NOTAV Lavis
> I due giovedì del mercato (25 nov. e 2 dic.) per i quali si chiederà l’occupazione suolo pubblico (Yaku) in zona Piazza Duomo
> Incontro-conferenza con Glmozzi, il 23 sera a Tione
> I due sabati del mercato contadino (20 nov e 27 nov)
> La cena di autofinanziamento, il prossimo 27 nov al CSA Bruno

E singolarmente, tutti i luoghi e i momenti che le varie persone/comitati riterranno
- di preparare una conferenza stampa “coreografica” per il primo dicembre
- di coinvolgere giocolieri, muiscisti e artisti vari che ravviveranno la fiaccolata, che vuole anche contrastare con allegria e intelligenza, lo shopping natalizio che sabato 4 già avrà raggiunto i noti picchi di frenesia..
- di creare una pagina FB “verso il 4 dicembre”
- di creare volantini e manifesti, con un messaggio più ampio e non esclusivamente rivolto al movimento per l’acqua

La prossima assemblea, si spera sempre più ampia, sarà giovedì 25 novembre, ore 20.30 al CSA Bruno


Trento,
21 novembre ’10

18.11.10

Martedì 23 novembre a Tione: Quali prospettive per la gestione dell'acqua in Trentino?


Parte da Tione il confronto sul futuro dell'acqua in Trentino.
Non è un caso che sia Tione il luogo prescelto per un dibattito pubblico alla presenza dell'assessore Gilmozzi - proponente di due articoli (il 22 e 23) inseriti nelle finanziaria della PAT del 2011 - che ufficialmente vorrebbe arginare l’applicazione nel nostro territorio della Legge Ronchi (parte della quale entrerà in vigore già con la fine di quest’anno) ma che in realtà, avvallando forme di Spa miste o a totale capitale pubblico, accelererebbe la privatizzazione dei servizio idrici in Trentino.
A Tione infatti resiste l'unica Azienda Speciale presente in Trentino, un soggetto pubblico legato all’ente territoriale di riferimento cui spetta il potere di direttiva e di vigilanza (indicazione di obiettivi, approvazione dei programmi, nomina degli organi, approvazione delle tariffe). In altre parole l’Azienda Speciale - se riempita costantemente dalla partecipazione dei cittadini – può essere considerata un’entità per la “pratica del comune” e perciò è molto diversa dalle società di capitali che Gilmozzi vorrebbe veder nascere. Queste, anche se di proprietà al 100% degli enti locali, sono soggetti formalmente privati, operano secondo le regole del diritto societario, hanno l’obbligo di ricercare profitti di mercato, non ammettono controlli politici ed amministrativi sul proprio operato, fanno partecipare i rappresentanti degli enti pubblici alla vita societaria solo attraverso le inefficaci presenze nei consigli di amministrazione.
Di tutto questo e in preparazione della mobilitazione del 4 dicembre si disctuerà dalle 20.30 alla Sala delle Comunità di Valle di Tione.

16.11.10

Martedì 16 novembre: assemblea pubblica per preparare la mobilitazione del 4 dicembre


I “Comitati trentini per l’acqua bene comune” promuovono un’assemblea il 16 novembre alle 20, Sala circoscrizione TN centro, via Verruca 1 (Piedicastello) per organizzare a Trento - con le proprie specificità - la giornata di mobilitazione del 4 dicembre 2010 per la moratoria delle norme di privatizzazione dei servizi idrici e per la contestazione contro il vertice dell’ONU a Cancun (Messico) sui cambiamenti climatici.


IL TRENTINO VERSO IL REFERENDUM SULL’ACQUA NEL 2011.
MORATORIA SUBITO SULLE NORME STATALI DI PRIVATIZZAZIONE.
NELLA PROVINCIA DI TRENTO: RITIRO IMMEDIATO DEGLI ARTICOLI 22 E 23 DEL DDL FINANZIARIA 2011 E RIPUBBLICIZZAZIONE SUBITO DEI SERVIZI IDRICI.


Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.

Hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune. Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.

Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto in discussione tutta la normativa attualmente vigente in tema di gestione del servizio idrico, a partire dal “decreto Ronchi” che ne vuole rendere definitiva la privatizzazione.

Le donne e gli uomini che hanno firmato in Trentino lo hanno fatto perché sanno che anche in questa Provincia bisogna resistere alla privatizzazione del ciclo dell’acqua che avanza silenziosamente. Una privatizzazione che non è stata finora capace di eliminare le regole che qui ancora ammettono le gestioni comunali in economia e le aziende di diritto pubblico ma che ormai produce quasi la metà dei servizi idrici civili attraverso le SpA a capitale misto pubblico-privato o a capitale totalmente pubblico. Una privatizzazione che ora vuole crescere e mettere in crisi le gestioni controllate dai cittadini.

Un’intenzione già formalizzata in due articoli del DDL “Finanziaria 2011”: intervento normativo che nasce con la motivazione propagandistica di confermare - di fronte alle norme statali del 2009 - le tante gestioni comunali in economia e l’unica azienda speciale operanti in Trentino (che sono già tutelate dalla vigente normativa dell’autonomia speciale); ma che nella sostanza legittima quelle norme statali che finge di contrastare, ne raccoglie la spinta privatizzatrice, definisce indirettamente i servizi pubblici locali come servizi di interesse economico, sottrae fondi alle gestioni dal basso, stabilisce che anche in questa Provincia nelle SpA miste il socio privato deve detenere almeno il 40% del capitale sociale ed in questo modo elimina il vincolo storico del 1993 secondo cui qui in questo tipo di SpA deve essere garantita “influenza dominante pubblica locale”.

Di fronte alla privatizzazione che avanza, cercando persino di anticipare i tempi stabiliti dal Parlamento, appoggiamo anche dal Trentino la richiesta di immediata approvazione, comunque entro il 31.12.2010, di un provvedimento nazionale di MORATORIA sia sulle scadenze previste dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, e successive modificazioni del 2009, sia sulla Legge 42/2010 che soppresso le Autorità d’Ambito territoriale in cui i Comuni avevano un peso nelle decisioni sulla gestione dei servizi idrici.

E in Trentino pretendiamo il ritiro immediato degli articoli 22 e 23 del DDL “Finanziaria 2011”, l’aumento delle risorse a sostegno delle gestioni comunali in economia e dell’Azienda speciale di Tione, il blocco di tutti i processi decisionali che nelle nuove Comunità di Valle potrebbero dall’inizio del 2011 scegliere “liberamente” forme di gestione privatistica del ciclo dell’acqua.

In tutto il paese e in Trentino chiediamo agli enti locali di procedere verso la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione pubblica e partecipata, di fermare tutte le iniziative che favoriscono l’ingresso dei privati nelle gestioni, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale nelle SpA miste, l’acquisizione da parte loro di quote di SpA totalmente pubbliche.

I referendum per l’acqua del 2011 saranno l’occasione per aprire di nuovo in tutta Italia la discussione sull’acqua bene comune da gestire esclusivamente nell’interesse collettivo. Ovunque nel mondo sono in atto mobilitazioni e conflitti tra chi si batte per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua e chi vuole consegnarla ai capitali finanziari delle grandi multinazionali. Ci batteremo anche in Trentino.

La battaglia per l’acqua, per la sua riappropriazione sociale, è di per sè un valore che si inserisce in un orizzonte più vasto: quello della tutela dei diritti e dei beni comuni, della “Madre Terra“ nostra casa comune.

Dal 29 novembre al 10 dicembre 2010 si riunirà a Cancun la 16° COP dove, nell’ambito dell’ONU, i Governi discuteranno su una delle grandi emergenze che il pianeta si trova ad affrontare: quella dei cambiamenti climatici di cui già oggi oltre 600 milioni di esseri umani, soprattutto nel Sud ma sempre più spesso anche nel Nord del mondo, subiscono le conseguenze negative con i disastri ambientali.

Un anno fa a Copenaghen, i governi dei paesi industrializzati decretarono il fallimento del COP 15 per i loro interessi speculativi e di profitto. In quella occasione, a Copenhagen e in tutto il mondo, ci furono grandi manifestazioni per dire “responsabile è il sistema, non il clima”, perché è l’insostenibile modello di sviluppo che domina il mondo a distruggere non solo il presente ma anche le speranze di futuro.

Per questo a Cancun, come nel mondo e in Italia, i movimenti sociali manifesteranno per dire a chiare lettere che se il clima fosse stato una banca sarebbe già stato salvato e che il cambiamento climatico si combatte con la giustizia sociale e ambientale.

Comitati trentini per l’acqua bene comune

4.11.2010

Info:
Acqua Bene Comune

10.11.10

Comunicato stampa in merito all'incontro del 6 novembre


Sabato scorso il seminario a Rovereto “Acqua e profitti in Italia, in Trentino e in Vallagarina”. Un confronto che ha visto i comitati trentini per l’acqua pubblica pretendere una maggiore chiarezza sulle scelte che in Trentino vengono fatte in materia di acqua e servizi idrici. E ribadire la propria ferma contrarietà di fronte ai passaggi della Provincia sulla gestione idrica – la cosiddetta “proposta Gilmozziinserita ora nel DDL “Finanziaria 2011”.



Durante l’incontro è stata lanciata dal Comitato ABC di Trento la manifestazione che il 4 dicembre porterà per le strade di molte città d’Italia e di Trento, i cittadini che sono per l’acqua pubblica e per la difesa del territorio. In connessione con i popoli che a Cancun, in Messico, si troveranno in occasione del COP 16 dell’Onu sul cambio climatico. E per una moratoria contro l’applicazione della Legge Ronchi.


Con Emilio Molinari, storica figura dell’ambientalismo italiano ed autore del bel libro “Salvare l’acqua” [ed. Feltrinelli], sabato scorso a Rovereto si è analizzata la situazione delle gestioni idriche in Italia, con il referendum contro la privatizzazione dell’acqua all’orizzonte e la raccolta delle firme pro referendum – 1 milione e 400 mila firme – alle nostre spalle. L’incontro, organizzato dalla associazione roveretana Nonsoloacqua, ha permesso un confronto – fra gli altri - con il consigliere provinciale Michele Nardelli e il Sindaco di Rovereto Miorandi.


Il Comitato Acqua Bene Comune di Trento, invitato a partecipare – c’era Gianfranco Poliandri, che ha illustrato la situazione dei servizi idrici trentini e le molte criticità della cosiddetta “proposta Gilmozzi” – ha avuto modo di rimarcare la propria posizione in netto contrasto con la soluzione disegnata dalla Provincia di Trento in tema di gestione idrica, che ufficialmente vorrebbe arginare l’applicazione nel nostro territorio della Legge Ronchi (parte della quale entrerà in vigore già con la fine di quest’anno) ed avvallare forme di Spa miste o a totale capitale pubblico.


“Ricorderete che lo scorso 20 agosto 2010 veniva alla luce un disegno di legge a firma dell’assessore all’urbanistica Gilmozzi, che di fatto riattivava la LP n.6/2004 sui servizi pubblici locali e la modificava nell'ottica di una radicale privatizzazione, in particolare dei servizi idrici”, ha spiegato Poliandri, proseguendo: “Il testo di questo DDL Gilmozzi (che non era mai stato formalizzato e depositato) è stato trasferito lo scorso 29 ottobre negli articoli 22 e 23 della Legge finanziaria 2011 della Provincia di Trento (Una analisi del testo dell'ex DDL Gilmozzi la trovate qui), blindando di fatto uno discussione sull’acqua in Trentino, che pure ha detto la sua con le 11.000 firme raccolte pro referendum”.


La “situazione acqua è ancora aperta per la Provincia” , ha spiegato Il consigliere Nardelli.


Da tempo i comitati per l’acqua trentini si chiedono infatti perchè la Provincia di Trento, al pari di altre regioni italiane, non abbia impugnato per incostituzionalità l'art. 23 bis (modificato dall'art. 15 del Decreto Ronchi). Una mancanza di chiarezza che prosegue nella “necessità di uno scorporo dell’acqua da Dolomiti Reti” – così come spiegato sempre da Nardelli - a favore di una SpA totalmente pubblica. Il Comitato ABC di Trento, così come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ha invece molto chiaro come l’acqua non sia una merce e non debba essere di conseguenza messa sul mercato in nessuna forma. Società per azioni, pubbliche o private, proseguono nel solco di una visione consumistica di un bene comune, e non permettono il superamento di logiche vecchie, fallimentari e – come sarà a Cancun - osteggiate da popoli e movimenti in ogni parte del mondo.


Il consigliere ha poi – e forse a riprova di ciò - indicato il “referendum per l’acqua pubblica come la via maestra per contrastare la Legge Ronchi sulla privatizzazione dei servizi”.


Durante la conferenza è stata anche presentata la manifestazione dei Comitati per l’Acqua Pubblica che aderiscono alla giornata nazionale “Verso Cancun, per La Giustizia Sociale e Ambientale” il prossimo 4 dicembre, e l’assemblea pubblica cittadina, aperta a tutte le realtà che in questo momento in Trentino si battono per la salvaguardia del territorio e dei beni comuni, il prossimo 16 novembre (ore 20.00 Sala della Verrucca – Piedicastello).


Il 4 dicembre, giornata in cui molte città d’ Italia si connetteranno alla Sedicesima Conferenza delle Parti (COP) sul Cambio Climatico, convocata dalla Conferenza delle Nazioni Unite, il popolo dell’acqua chiederà una moratoria per la Legge Ronchi, legge che entrerà in parte in vigore con la fine del 2010.


Gli 11.000 cittadini trentini che hanno firmato per il referendum, e tutti coloro che in Trentino sentono l’urgenza di un segnale forte per la democrazia e per la difesa del proprio territorio e dell’ambiente, sono invitati a partecipare all’evento e alla sua organizzazione, il 16 novembre, anche per chiedere la revisione immediata degli articoli 22 e 23 del DDL “Finanziaria 2011” nella direzione della ripubblicizzazione dei servizi idrici in Provincia.


Perchè abbiamo dimostrato che di fronte ad una Provincia in panne sulla questione dei servizi idrici locali, o con proposte in contrasto con chi vuole che l’acqua sia un bene comune gestito pubblicamente e attraverso un controllo sociale, i cittadini hanno una alternativa: le gestioni dirette in economia in forma associata o le aziende speciali di diritto pubblico di livello consortile. Che si sta dimostrando in tutta la sua lungimiranza. E che rispecchia un cambio culturale ormai in atto. “Le multinazionali hanno ormai la proprietà dei mezzi di riproduzione umana”, ha concluso Emilio Molinari, ”bisogna ridisegnare la geografia dell’uomo, in difesa dei beni comuni”.


Trento, 8 novembre 2010


Comitato Acqua Bene Comune Trento

8.11.10

Report dell'incontro del 3 novembre


REPORT INCONTRO COMITATO TRENTINO ACQUA BENE COMUNE

mercoledì 3 novembre – Centro Sociale Bruno

Presenti: Yaku, Attac, Comitato ABC Trento, Ya Basta, CSO Bruno, Comitato ABC Albiano e Segonzano, SEL e cittadini trentini

Le urgenze che il popolo dell’acqua si trova ad affrontare, a livello nazionale e locale, hanno spinto alcuni di noi a proporre e condividere una possibile agenda di incontri ed appuntamenti che troveranno nella data del 4 dicembre un momento centrale.

Il 4 dicembre è stata individuata come giornata nazionale di mobilitazione “in difesa dell’acqua e della madre terra”. Si vuole approfittare della concomitanza con l’importante appuntamento del COP 16 di Cancun, Messico (La conferenza mondiale dell’Onu sui cambiamenti climatici), per ampliare il significato delle lotte in difesa dell’acqua e dei beni comuni che anche in Italia vengono coraggiosamente portate avanti da movimenti, associazioni e comitati cittadini.

In ogni parte d’Italia, con manifestazioni, concerti, eventi, faremo sentire la nostra vicinanza alle popolazioni che in ogni parte del mondo si stanno spendendo in difesa dei propri territori, dei beni comuni, dell’ambiente, contro un sistema al collasso al quale vogliamo opporci con alternative possibili. Di più: diremo e ci diremo che non solo siamo vicini, ma facciamo parte di questo popolo globale.

Il 4 dicembre vuole essere anche, a livello nazionale, il lancio della campagna per una moratoria per arginare la Legge Ronchi, che già dal prossimo 31 dicembre entrerebbe in vigore senza prendere atto del milione e mezzo di cittadini italiani che con la raccolta firme per il referendum, ha detto no a questa privatizzazione.

Durante l’incontro di mercoledì si è dunque convenuta l’opportunità di organizzare anche in Trentino un evento per il 4 dicembre, con lo spirito di andare “dal globale al locale” e dello stare “uniti contro la crisi”, aprendosi alle altre realtà che in questo momento nella nostra provincia si stanno battendo in difesa del territorio e dei diritti. Consci che da una crisi strutturale, si può uscire solo con una strategia comune e globale.

In questo, si inseriscono le questioni ancora aperte del movimento per l’acqua pubblica trentino: la cosiddetta “proposta di legge Gilmozzi”, ridotta a due articoli della finanziaria lo scorso 29 ottobre; la modifica degli statuti comunali e di comunità di valle con la dicitura “acqua a non rilevanza economica”.

Si è individuata la data del 16 novembre (Sala via verrucca, 1 – Piedicastello alle ore 20.00) per un’assemblea pubblica ed allargata a tutte le forze in campo, per decidere assieme sulla giornata del 4 dicembre, per la quale si è indirizzati verso una grande fiaccolata cittadina nelle vie del centro, durante la quale richiamare all’attenzione della gente trentina le azioni di contrasto alla Gilmozzi; la battaglia nazionale per la moratoria ed il diritto al voto (l’eventualità della caduta del governo posticiperebbe il referendum).
Ma soprattutto, per rivivere l’atmosfera costuttiva della raccolta firme, parlando proprio quegli 11.000 trentini che in primavera hanno sottoscritto l’appello, perchè diano continuità al percorso che assieme abbiamo iniziato.

Comitato ABC Trento

6.11.10

Non si arresta il processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Il testo del DDL Gilmozzi diventa due articoli (22 e 23) del progetto di legge finanziaria del 2011 della Provincia di Trento che accelera la privatizzazione dei servizi pubblici locali, in particolare quella dei servizi idrici.

In questo blog ricorderete che a partire dal 20 agosto 2010 abbiamo commentato e criticato il c.d. DDL Gilmozzi che riattivava la LP n.6/2004 sui servizi pubblici locali e la modificava nell'ottica di una più spinta e radicale privatizzazione (in particolare dei servizi idrici).
Il testo di questo DDL Gilmozzi (che non era mai stato formalizzato e depositato) è stato ora trasferito esattamente con gli stessi termini negli articoli 22 e 23 del DDL provinciale n. 157/2010 "Legge finanziaria 2011".
La minaccia ai servizi idrici del Trentino è dunque formalmente la stessa.
Tuttavia la volontà politica di procedere velocemente sembra dimostrata sia dall'assenza di qualunque modifica tra il 20 agosto ed oggi, sia dal collocamento in un testo ampio che non dovrebbe consentire una discussione specifica approfondita.
L'analisi già proposta del testo dell'ex DDL Gilmozzi vale esattamente per gli articoli 22 e 23 del DDL provinciale n. 157/2010 "Legge finanziaria 2011".
Una riscrittura di questa analisi, a cura di Gianfranco Poliandri del Comitato Acqua Bene Comune aggiornata al 4.11.2010 - con la variazione dei riferimenti dei DDL e poco altro - è ora scaricabile al blog del comitato.

[ Scarica il documento ]

2.11.10

Sabato 6 novembre: Acqua e profitti a Rovereto

Incontro: Acqua & Profitti - sabato 6 novembre 2010

a Rovereto, Sala civica del Brione

Ora: dalle 15.30 fino alle 18.30 circa




Il gruppo Nonsoloacqua di Rovereto promuove un incontro di riflessione, per informarsi, confrontarsi e cercare di capire quali possono essere le conseguenze di un processo di privatizzazione dei servizi idrici.

La presenza di Emilio Molinari sarà di grande aiuto per capire cosa è successo in Italia sulla questione acqua e dove stiamo andando sul tema privatizzazione dei servizi. Ci sarà la presentazione del suo libro 'Salvare l'acqua' edito con Feltrinelli.

Sono previste le seguenti relazioni:

Emilio Molinari
Presidente della sezione italiana del Contratto mondiale dell’acqua e autore del libro 'Salvare l'acqua' Feltrinelli 2010 ) : Il punto sul referendum nazionale

Michele Nardelli
Consigliere provinciale PD : le politiche provinciali in materia di servizi idrici

Gianfranco Poliandri
Comitato Acqua Bene Comune di Trento : la situazione dei servizi idrici in Trentino- una privatizzazione è in corso?

Geremia Gios
professore di economia e sindaco di Vallarsa
I problemi delle amministrazioni nella gestione dei servizi idrici in Trentino


Inoltre hanno assicurato la loro partecipazione

Andrea Miorandi – Sindaco del Comune di Rovereto, Erica Rigotti – Sindaco del Comune di Isera, Aldo Candioli (UIL del Trentino), CGIL del Trentino, le amministrazioni comunali di di Ala, Nogaredo, Besenello...

Adesioni da mandare a trentinoinacqua@gmail.com

23.10.10

Puntualizzazioni sull'articolo inerente la serata di Albiano


Dopo la serata di discussione ad Albiano - 8.10.2010 - sul tema ACQUA PRIVATIZZATA ANCHE IN TRENTINO un giornalista poco attento del quotidiano l'Adige ha pubblicato un commento pieno di errori.
Di seguito l'articolo pubblicato e la richiesta di rettifica inviata da Sandro Gottardi del Gruppo di sostegno acqua pubblica Albiano-Segonzano e da Gianfranco Poliandri del Comitato acqua bene comune di Trento.

Valle di Cembra - Il Comitato Acqua Bene Comune di Trento, assieme ad alcuni cittadini della Valle di Cembra, ha invitato a tutti i comuni della futura Comunità della Valle di Cembra una proposta di delibera, divulgata venerdì 8 ottobre presso la Sala Ex Ottavio di Albiano, per "ritenere l'acqua bene pubblico comune e il suo accesso come diritto umano universale, indivisibile, inalienabile, non assoggettabile a regole di mercato e ad azioni produttive; a riconoscere il servizio idrico privo di rilevanza economica e di interesse economico, escluso da processi di privatizzazione, non soggetto alla disciplina della concorrenza, escluso dal mercato e da profitti di mercato".
Nella proposta si legge di "escludere che le infrastrutture, le reti, gli impianti e le altre dotazioni patrimoniali per la produzione del servizio idrico possano appartenere a soggetti diversi dagli enti pubblici competenti o possano essere affidati in gestione sotto qualsiasi forma a soggetti diversi da quelli cui può essere affidata la produzione del servizio idrico".
Il Comitato propone alle municipalità e alla futura Comunità di Valle due alternative. La prima è di individuare la forma migliore della gestione diretta, in economia "mediante forma associativa tramite la stessa Comunità, con riferimento all'ambito territoriale".
La seconda prevede la "costituzione di un'Azienda speciale di natura consortile da parte dei Comuni della Comunità di Valle, tramite la stessa Comunità". L'obiettivo è evitare la privatizzazione dell'acqua.
L'origine della proposta di delibera risiede nella normativa in vigore. La legge provinciale del 1993, attualmente vigente, individua quattro forme di gestione: comunale diretta in economia; azienda speciale; impresa totalmente privata scelta con gara; Spa o Srl ad influenza dominante pubblica locale con eventuali soci privati scelti tramite gara.
La legge provinciale del 2004, non applicabile perché manca il regolamento attuativo, è uguale a quella del '93, con la differenza che alla quarta opzione non c'è "l'obbligo di influenza dominante pubblica locale".
L'obiettivo del Comitato Acqua Comune è quello di garantire l'influenza dominante pubblica a tutela dei 192 comuni del Trentino che hanno la gestione diretta dei servizi idrici. La legge del 2004 e quella del 2010 (quest'ultima conosciuta come Ddl Gilmozzi) - sostiene Gianfranco Poliandri del Comitato Acqua Bene Comune di Trento - costituiscono il primo passo verso la privatizzazione. Con questa proposta di delibera chiediamo che i comuni della Valle di Cembra s'impegnino affinché la gestione avvenga in forma associata o consortile mediante la Comunità di Valle".

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Gentile Direttore,

abbiamo letto con molto ritardo il commento sull’incontro pubblico ad Albiano "Acqua privatizzata anche in Trentino" pubblicato da l’Adige l’11.10.2010. La preghiamo di voler rettificare le inesattezze, alcune molto svianti, che il commento contiene. L’iniziativa è stata organizzata non dal Comitato Acqua Bene Comune di Trento, che ha semplicemente collaborato, ma dal "Gruppo di sostegno acqua pubblica Albiano-Segonzano", un collettivo di cittadini nato per la difesa dei beni comuni e quindi per la gestione pubblica dei servizi idrici in Trentino.
Il commento ha parlato di una nostra proposta per contrastare la privatizzazione strisciante dei servizi idrici in corso in Trentino: la modifica degli Statuti comunali o di Comunità di Valle per dichiarare il servizio idrico quale servizio pubblico di interesse economico perché escluso da profitti di mercato. Proprio per questo, non può essere vero che - come si è letto sul suo quotidiano - "l'obiettivo del Comitato Acqua Comune è quello di garantire l'influenza dominante pubblica a tutela dei 192 comuni del Trentino che hanno la gestione diretta dei servizi idrici".
E’ esattamente il contrario. Il vincolo dell’influenza pubblica dominante - introdotto in Trentino dalla legge regionale n. 1/1993 - impone che nelle SpA a capitale misto pubblico/privato la parte pubblica abbia la maggioranza delle quote azionarie o nomini più della metà dei membri del consiglio di amministrazione. A nostro parere questo tipo di SpA è proprio il soggetto principale della privatizzazione: e dunque ci interessa non mantenerne l’influenza attenuata ma escluderlo dalla possibilità di gestire servizi idrici (e altri servizi pubblici locali) in Trentino come nel resto del paese. Ma ad alcuni il fatto che gli enti locali continuino a mantenere una influenza dominante non piace più neppure come debole argine.
Una grave rimozione di questo storico vincolo si ritrova infatti nel recente (agosto 2010) progetto di legge c.d. Gilmozzi; qui si riprendono alcune norme finora inapplicate della legge provinciale n. 6 del 2004 e - con il pretesto propagandistico di rinnovare qualche modesta garanzia formale alle attuali gestioni dirette in economia e all’Azienda speciale di Tione - si continua invece e soprattutto ad accompagnare la graduale privatizzazione dei servizi idrici in Provincia e non si avvia alcuna iniziativa di ripubblicizzazione dei servizi già privatizzati.

Segonzano, 23.10.2010

Sandro Gottardi, Gruppo di sostegno acqua pubblica Albiano-Segonzano

Gianfranco Poliandri, Comitato acqua bene comune di Trento

29.9.10

Foto iniziativa nelle Giudicarie

Riceviamo e pubblichiamo le foto dello stand informativo allestito dal Comitato Acqua Bene Comune delle Valli Giudicarie presso la fiera Casa Futura, a Condino.
Dal 10 al 12 settembre il comitato è stato presente a questa fiera, che si occupa di bioedilizia e di nuove tecnologie per la casa, per mantenere viva l'attenzione sul tema dell'acqua e sull'importanza dei referendum.
- Per contattare il comitato delle Giudicarie: acquabenecomune.giudicarie@gmail.com


23.9.10

Appello Assemblea Movimenti per l'acqua















L'Assemblea Nazionale dei Movimenti per l'acqua di Firenze (18 e 19 settembre) ha promosso un appello "a tutti gli uomini e le donne di questo paese" perché "in questi mesi che ci porteranno al referendum si apra una grande stagione di sensibilizzazione sociale sul tema dell’acqua, e si produca, ciascuno nella sua realtà e con le sue attitudini e potenzialità, uno straordinario sforzo di comunicazione sull’importanza della vertenza in corso e sulla necessità del coinvolgimento di tutto il popolo italiano, con l’obiettivo di arrivare all’affermazione dei tre referendum abrogativi".


Leggi l'appello

20.9.10

DDL Gimozzi: analisi e commento

In piena estate è uscita una prima ipotesi del cosiddetto DDL Gilmozzi relativo al riordino dei servizi pubblici in Trentino, servizi idrici compresi.
Tralasciando il periodo e la brutta abitudine di dimenticare il confronto con una cittadinanza che ha dimostrato di essere impegnata ed attenta alle tematiche della gestione delle risorse idriche, pubblichiamo una prima attenta analisi sul DDL redatta dal dott. Gianfranco Poliandri del Comitato Acqua Bene Comune.

[ clicca qui per scaricare il documento ] Il file contiene:

- il testo attualmente vigente degli articoli 10 e 11 della LP n. 6/2004; - la Relazione illustrativa al disegno di legge “Modificazioni della legge provinciale 17 giugno 2004, n. 6 (Disposizioni in materia di organizzazione, di personale e di servizi pubblici), in materia di servizi pubblici e della legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 (Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino), in materia di ambiti territoriali ottimali”;

- il testo del disegno di legge provinciale;

- un testo degli articoli 10 e 11 della LP n. 6/2004 coordinato con il disegno di legge provinciale, corredato in qualche punto da commenti esplicativi o critici;

- un commento conclusivo sintetico.

I testi della Relazione illustrativa e del disegno di legge provinciale sono quelli resi disponibili in rete intorno al 20.8.2010.

16.9.10

Nasce il Coordinamento Trentino ABC: uniti verso il referendum


Comunicato stampa

Nasce il Coordinamento Trentino Acqua Bene Comune: una rete di associazioni, gruppi cittadini, movimenti, che mappando tutto il territorio, da oggi uniranno le forze nella comune ottica della difesa dell’acqua pubblica.

Prossime tappe: seminari di autoformazione, studio e discussione del DDL Gilmozzi, conferenze pubbliche ed appello alle Comunità di Valle. In vista dell’obiettivo più importante: il referendum per l’acqua pubblica della prossima primavera.

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L’incontro dello scorso mercoledì 15 settembre fra le forze sociali del Comitato Referendario Acqua Bene Comune del Trentino ha avuto l’obiettivo di riprendere il dialogo fra tutti coloro – cittadini, associazioni, comitati spontanei, organizzazioni politiche – che nella scorsa primavera erano scesi in campo contro il cosiddetto Decreto Ronchi, ora convertito in legge n. 166/2009, che dal novembre scorso colloca tutti i servizi pubblici essenziali locali, l’acqua in primis, sul mercato, sottoponendoli alle regole della concorrenza e del profitto.

Dal 25 aprile infatti, un grande movimento per la democrazia reale e la partecipazione sociale si era speso con pratiche più o meno spontanee per aderire alla campagna referendaria “L’acqua non si vende”, lanciata dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Mesi di raccolta firme, banchetti, iniziative, conferenze e la nascita di comitati territoriali, “capitalizzati” in ben 11.000 schede contro la privatizzazione dell’acqua in atto: un contributo significativo al milione e 400 mila firme raccolte sul territorio nazionale e consegnate in Cassazione il 19 luglio scorso. Mesi durante i quali moltissimi sono stati i Consigli Comunali trentini ad aderire alla campagna per l’inserimento nel proprio statuto della dicitura “acqua a non rilevanza economica”.

La riunione delle forze trentine per l’acqua è andata ben oltre: è stata ratificata la nascita di un Coordinamento dove comitati territoriali, forze sociali ed associazioni uniscano intenti e strategie; una mappatura strategica e geografica della democrazia per l’acqua sul territorio, che razionalizzi le forze in campo e coordini organicamente le attività; una condivisione di obiettivi ma anche di saperi, a partire dallo studio del DDL Gilmozzi, uscito in pieno agosto suscitando perplessità e senza nessun confronto con una cittadinanza che ha dimostrato di essere impegnata ed attenta sulle tematiche della gestione delle risorse idriche.

Prossimi passi del neonato Coordinamento saranno dunque la serata di autoformazione sul DDL Gilmozzi – mercoledì prossimo (22 settembre) alle ore 20.00 al Centro Sociale Bruno (Via Dogana, a Trento) - serate informative e di confronto con la cittadinanza dislocate sul territorio ( si parte i primi di ottobre a Tione, si prosegue a Cles e Albiano la settimana successiva), ed un appello congiunto verso i candidati per le elezioni delle Comunità di Valle.

I referenti del Coordinamento saranno presenti anche la Forum Nazionale e i Movimenti per l’acqua, a Firenze il 18 e 19 settembre.

Coordinamento Trentino ABC

Trento, 16 settembre ’10

Info: www.acquabenecomunetrento.blogspot.com

L'assemblea nazionale dei Movimenti per l'acqua di Firenze verrà trasmessa in diretta web tv da Globalproject.info.
In particolare si potrà vedere l'assemblea introduttiva di sabato 18
settembre (ore 11.30-13.00) e la plenaria di domenica 19 (ore 09.30-16.30).

14.9.10

Incontro pubblico del movimento trentino dopo la raccolta firme

Mercoledì 15 settembre alle ore 20.30 incontro per l'acqua pubblica organizzato dal comitato trentino per il referendum.
La riunione si terrà alla circoscrizione San Giuseppe Santa Chiara (Via Perini 2/1) nella Sala Commissioni al piano terra.


All'ordine del giorno, in particolare il prossimo incontro nazionale del Forum Internazionale dei Movimenti per l'Acqua, che si terrà a Firenze il 18 e 19 settembre.
Anche il Trentino, che alla campagna referendaria "L'acqua non si vende" della scorsa primavera ha regalato ben 11.000 firme, farà arrivare la propria voce e le proprie proposte nelle giornate degli "stati generali" del Forum. Mercoledì sera per incontrarci di nuovo, e per stilare le strategie e le elaborazioni a livello territoriale, dopo l'esperienza significativa della raccolta delle firme, che ha dimostrato straordinaria attenzione e consapevolezza sulla questione dell'acqua, della privatizzazione in corso a livello nazionale, sull'importanza ambientale del risparmio idrico.L'incontro è aperto a tutti coloro che sono interessati.


*Foto: Lago Nero di Cornisello (http://www.flickr.com/people/rosa_farina/)

19.8.10

Si riparte! Primo incontro sabato 4 settembre.


Concluse le operazioni per il deposito delle firme raccolte per i referendum sui servizi idrici, pensiamo sia utile che tutti i soggetti organizzati e i singoli che per questi referendum si sono impegnati in Trentino si incontrino per fare un bilancio e per impostare le iniziative necessarie - dall’inizio di settembre - per arrivare con proposte utili alle scadenze imminenti che interessano la nostra Provincia: il proseguimento del processo referendario e le prime decisioni delle Comunità di Valle sulla modalità organizzativa che dovrebbero assumere i servizi idrici gestiti in forma associata.

Qualche dato di queste ultime settimane mostra che il lavoro già fatto dovrebbe essere rafforzato.
Hanno trovato difficoltà (e di fatto non sono riusciti, ciascuno per ragioni diverse) alcuni tentativi recenti (Cles, Ledro, Tassullo) di approvare mozioni per modificare gli Statuti comunali con l’indicazione che i servizi idrici non hanno interesse economico in quanto esclusi da profitti di mercato.
Questi tentativi, come pure tutti gli incontri pubblici che si sono tenuti sul tema in Trentino dal marzo 2010, hanno avuto l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul processo di privatizzazione dei servizi idrici che in Trentino è già in corso da tempo e rischia - attraverso decisioni ben pilotate delle Comunità di Valle - di concludersi con la fine dell’esperienza provinciale delle gestioni dirette comunali in economia e dell’Azienda speciale di Tione.
Abbiamo potuto vedere che, salve eccezioni, gli amministratori locali non sono informati in modo adeguato, sono troppo prudenti oppure conducono iniziative in maniera improvvisata.
La bozza di delibera per la revisione degli Statuti comunali in Trentino che avevamo diffuso verso metà giugno – senza una preparazione adatta, per rispondere a richieste pressanti – è stata abbastanza diffusa e letta, tuttavia in qualche caso integrata con elementi validi in uno standard
nazionale ma scorretti in Trentino; entro il 20 agosto sarà semplificata e integrata in un paio di punti, poi inviata di nuovo; ma riteniamo che la stesura già diffusa sia utilizzabile anche nella sua forma attuale.

Proponiamo di trovarci a Trento il 4 settembre alle 14,30 presso il Centro Sociale Bruno (via Dogana Vecchia, accanto alla Stazione della ferrovia TN-Malè) con l’intenzione di proseguire il lavoro se necessario fino a verso le 19.
La proposta della sede di Trento vale per questa prima volta; si dovrebbero infatti avvicendare nelle diverse valli tutti gli incontri successivi di quella che potrebbe diventare una vera rete provinciale di comitati, gruppi e soggetti politici impegnati sull’acqua bene comune e sulla ripubblicizzazione dei servizi idrici in Trentino.

Nell’incontro del 4 settembre proponiamo di affrontare tra gli altri i punti seguenti:
- indicazioni provenienti dalla raccolta firme per i referendum in Trentino in funzione delle successive scadenze per la campagna referendaria in Provincia;
- approfondimento e diffusione delle conoscenze disponibili;
- coordinamento delle iniziative locali in vista delle prossime deliberazioni delle Comunità di Valle sulla forma gestionale dei servizi idrici;
- consolidamento di una base unica per le mozioni/delibere di modifica degli Statuti comunali in Trentino per dichiarare i servizi idrici privi di interesse economico;
- messa a punto di una critica all'ipotesi che potrebbe profilarsi in Provincia per un ricorso generalizzato alle SpA totalmente pubbliche;
- eventuale lancio di iniziative pubbliche di livello provinciale.

Questo messaggio è inviato a tutti i singoli con i quali siamo entrati in contatto in questi ultimi mesi per le questioni dell’acqua bene comune e a diversi Comitati, gruppi, soggetti politici e associativi.
Vi preghiamo di dare il prima possibile una conferma della vostra presenza tenendo conto che uno slittamento in avanti della data dell’incontro ci porterebbe troppo a ridosso delle scadenze che invece dovremmo anticipare.
Per contatti potete inviare una mail a: gpoliandri@libero.it .

Il Comitato acqua bene comune di Trento