L'acqua è un bene comune che va sottratto alla brutale mercificazione. Sull'onda di questo motto sabato 4 dicembre anche a Trento, come nel resto d'Italia, scenderanno in piazza associazioni, partiti politici, sindacati e semplici cittadini per unirsi assieme in una fiaccolata in difesa d'acqua. L'iniziativa, promossa dal Forum italiano dei movimenti dell'acqua, si terrà in un momento molto importante, proprio nei giorni in cui si svolge il summit Onu sul clima a Cancun in Messico che durerà fino al 10 dicembre. «Vogliamo - ha spiegato Francesca Caprini del comitato Trentino Acqua Bene Comune - sensibilizzare i cittadini su un pericolo reale, quello di una privatizzazione dell'acqua devastante per tutti noi. A livello nazionale stiamo portando avanti un referendum bloccare il decreto Ronchi e rendere pubblica nuovamente l'acqua». In Trentino, per il referendum, sono state raccolte 11 mila firme contro il decreto Ronchi che apre in via definitiva ai privati le società di gestione del servizio idrico diminuendo al contempo la quota di partecipazione pubblica che passerà dall'attuale 51% al 30% entro il 2015. Anche il Trentino non è comunque estraneo al pericolo di una privatizzazione del sistema idrico pubblico. «Nel nostro territorio - spiega Caprini - la privatizzazione è realtà basta vedere Dolomiti Reti che è una spa e al suo interno ha un'altra società quotata in borsa l'A2A. Privatizzando si cerca di diffondere il messaggio che è l'unico sistema per "salvare il salvabile" ma in questo modo si arriverà solo a far sottostare un bene comune importante a logiche prettamente economiche». Ad essere criticati sono però anche due punti della dinanziaria provinciale che derivano dalla cosiddetta «proposta Gilmozzi» che - spiegano i promotori del Comitato «Acqua Bene Comune» - vorrebbe riattivata la legge provinciale 6 del 2004 sui servizi pubblici locali e la modifica nell'ottica di una radicale privatizzazione, in particolare dei servizi idrici. Questa proposta sarebbe stata trasferita lo scorso 29 ottobre negli articoli 22 e 23 della Legge finanziaria 2011 della Provincia di Trento blindando di fatto una discussione sull'acqua in Trentino, che pure ha detto la sua con le 11.000 firme raccolte pro referendum.«Se ci fosse l'approvazione di questi punti - spiega Ezio Casagranda della Filcam Cgil del Trentino che ha aderito alla fiaccolata di sabato - significa che i Comuni potranno privatizzare l'acqua e fare, nel caso serva per coprire i tagli, solo cassa». A smuoversi per l'iniziativa moltissime associazioni - Yaku, TrentoAttiva, Centro Sociale Bruno, Collettivo Studentesco, Yabasta e molte altre -, oltre ai partiti politici. Un appoggio è arrivato da Rifondazione Comunista per voce di Francesco Porta che ha condannato la volontà di mercificare l'ambiente e di vincolare i servizi di prima utilità al profitto. In piazza ci sarà anche Sinistra Ecologia Libertà del Trentino per chiedere con forza il ritiro degli articoli 22 e 23 del disegno di legge finanziaria provinciale giudicati inaccettabili.
30.11.10
Rassegna stampa verso il 4 dicembre
L'acqua è un bene comune che va sottratto alla brutale mercificazione. Sull'onda di questo motto sabato 4 dicembre anche a Trento, come nel resto d'Italia, scenderanno in piazza associazioni, partiti politici, sindacati e semplici cittadini per unirsi assieme in una fiaccolata in difesa d'acqua. L'iniziativa, promossa dal Forum italiano dei movimenti dell'acqua, si terrà in un momento molto importante, proprio nei giorni in cui si svolge il summit Onu sul clima a Cancun in Messico che durerà fino al 10 dicembre. «Vogliamo - ha spiegato Francesca Caprini del comitato Trentino Acqua Bene Comune - sensibilizzare i cittadini su un pericolo reale, quello di una privatizzazione dell'acqua devastante per tutti noi. A livello nazionale stiamo portando avanti un referendum bloccare il decreto Ronchi e rendere pubblica nuovamente l'acqua». In Trentino, per il referendum, sono state raccolte 11 mila firme contro il decreto Ronchi che apre in via definitiva ai privati le società di gestione del servizio idrico diminuendo al contempo la quota di partecipazione pubblica che passerà dall'attuale 51% al 30% entro il 2015. Anche il Trentino non è comunque estraneo al pericolo di una privatizzazione del sistema idrico pubblico. «Nel nostro territorio - spiega Caprini - la privatizzazione è realtà basta vedere Dolomiti Reti che è una spa e al suo interno ha un'altra società quotata in borsa l'A2A. Privatizzando si cerca di diffondere il messaggio che è l'unico sistema per "salvare il salvabile" ma in questo modo si arriverà solo a far sottostare un bene comune importante a logiche prettamente economiche». Ad essere criticati sono però anche due punti della dinanziaria provinciale che derivano dalla cosiddetta «proposta Gilmozzi» che - spiegano i promotori del Comitato «Acqua Bene Comune» - vorrebbe riattivata la legge provinciale 6 del 2004 sui servizi pubblici locali e la modifica nell'ottica di una radicale privatizzazione, in particolare dei servizi idrici. Questa proposta sarebbe stata trasferita lo scorso 29 ottobre negli articoli 22 e 23 della Legge finanziaria 2011 della Provincia di Trento blindando di fatto una discussione sull'acqua in Trentino, che pure ha detto la sua con le 11.000 firme raccolte pro referendum.«Se ci fosse l'approvazione di questi punti - spiega Ezio Casagranda della Filcam Cgil del Trentino che ha aderito alla fiaccolata di sabato - significa che i Comuni potranno privatizzare l'acqua e fare, nel caso serva per coprire i tagli, solo cassa». A smuoversi per l'iniziativa moltissime associazioni - Yaku, TrentoAttiva, Centro Sociale Bruno, Collettivo Studentesco, Yabasta e molte altre -, oltre ai partiti politici. Un appoggio è arrivato da Rifondazione Comunista per voce di Francesco Porta che ha condannato la volontà di mercificare l'ambiente e di vincolare i servizi di prima utilità al profitto. In piazza ci sarà anche Sinistra Ecologia Libertà del Trentino per chiedere con forza il ritiro degli articoli 22 e 23 del disegno di legge finanziaria provinciale giudicati inaccettabili.
28.11.10
Conferenza stampa: una fiaccolata per fare luce sull'acqua e per la difesa dei beni comuni
24.11.10
Report assemblea pubblica verso il 4 dicembre
REPORT ASSEMBLEA PUBBLICA VERSO IL 4 DICEMBRE
Trento, Piedicastello - 16 novembre 2010
All’assemblea pubblica promossa dal Comitato ABC Trento erano Comitato Acqua Bene Comune Trento, Giudicarie, Ya Basta, CSA Bruno, Yaku, Mamme Bionike, SEL, Filcam – Cgil, rappresentanti di forze sociali e politiche del Trentino, studenti, cittadini.
L’incontro rientra nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua in occasione della mobilitazione mondiale in connessione col COP16 di Cancun, Messico.
Il 4 dicembre, giornata indetta per la difesa dell’acqua come bene comune, contro le privatizzazioni in atto e per il lancio della moratoria contro l’applicazione della Legge Ronchi a fine 2010, in Trentino assume caratteristiche di inclusione a tutti i movimenti, comitati e vertenze, che in Trentino si stanno battendo per la difesa dei beni comuni e l’integrità del territorio.
Si è condivisa la scelta di una grande fiaccolata cittadina, che parta nel pomeriggio del 4 dicembre ed attraversi il centro cittadino.
- Parlare agli 11.000 firmatari trentini che hanno appoggiato i tre quesiti referendari per l’acqua pubblica in primavera;
- sottolineare l’importanza di una moratoria contro l’applicazione di una legge che contrasta con la volontà espressa da un milione e mezzo di cittadini italiani;
- esprimere il rifiuto dell’eventuale slittamento del referendum in caso di elezioni anticicpate
- uscire dal localismo per agganciarsi al grido “Cambiare il sistema e non il clima!” che da Cancun al Trentino vuole contrastare dal basso e veramente, la crisi ecologica ed ambientale che stiamo vivendo, dovuta a logiche miopi e votate al profitto e allo sfruttamento di persone e territorio
- In Trentino: ritiro della “proposta Gilmozzi” sui servizi idrici, espressi negli articoli 22 e 23 del DDL Finanziaria 2011
- chiamata anche a tutti i comitati trentini in difesa di acqua, aria e terra
- per uno statuto dei beni comuni in Trentino
PER UNIRCI IN UNA UNICA VOCE CHE VUOLE UN TERRITORIO SOSTENIBILE E NON ISOLATO PER NON LIMITARCI A TANTI “NO” MA PER COSTRUIRE ASSIEME LA NOSTRA ALTERNATIVA DEMOCRATICA, SOSTENIBILE, ETICA
Questi i cardini attorno a cui si è decisa l’elaborazione del messaggio che si vorrà veicolare durante il 4 dicembre
Si è deciso:
- di chiedere l’agibilità per passare attraverso il centro di Trento
- creare momenti per il volantinaggio:
> 20 nov. Cena NOTAV Lavis
> Incontro-conferenza con Glmozzi, il 23 sera a Tione
> I due sabati del mercato contadino (20 nov e 27 nov)
> La cena di autofinanziamento, il prossimo 27 nov al CSA Bruno
- di preparare una conferenza stampa “coreografica” per il primo dicembre
- di coinvolgere giocolieri, muiscisti e artisti vari che ravviveranno la fiaccolata, che vuole anche contrastare con allegria e intelligenza, lo shopping natalizio che sabato 4 già avrà raggiunto i noti picchi di frenesia..
- di creare una pagina FB “verso il 4 dicembre”
- di creare volantini e manifesti, con un messaggio più ampio e non esclusivamente rivolto al movimento per l’acqua
La prossima assemblea, si spera sempre più ampia, sarà giovedì 25 novembre, ore 20.30 al CSA Bruno
Trento,
21 novembre ’10
18.11.10
Martedì 23 novembre a Tione: Quali prospettive per la gestione dell'acqua in Trentino?
Non è un caso che sia Tione il luogo prescelto per un dibattito pubblico alla presenza dell'assessore Gilmozzi - proponente di due articoli (il 22 e 23) inseriti nelle finanziaria della PAT del 2011 - che ufficialmente vorrebbe arginare l’applicazione nel nostro territorio della Legge Ronchi (parte della quale entrerà in vigore già con la fine di quest’anno) ma che in realtà, avvallando forme di Spa miste o a totale capitale pubblico, accelererebbe la privatizzazione dei servizio idrici in Trentino.
A Tione infatti resiste l'unica Azienda Speciale presente in Trentino, un soggetto pubblico legato all’ente territoriale di riferimento cui spetta il potere di direttiva e di vigilanza (indicazione di obiettivi, approvazione dei programmi, nomina degli organi, approvazione delle tariffe). In altre parole l’Azienda Speciale - se riempita costantemente dalla partecipazione dei cittadini – può essere considerata un’entità per la “pratica del comune” e perciò è molto diversa dalle società di capitali che Gilmozzi vorrebbe veder nascere. Queste, anche se di proprietà al 100% degli enti locali, sono soggetti formalmente privati, operano secondo le regole del diritto societario, hanno l’obbligo di ricercare profitti di mercato, non ammettono controlli politici ed amministrativi sul proprio operato, fanno partecipare i rappresentanti degli enti pubblici alla vita societaria solo attraverso le inefficaci presenze nei consigli di amministrazione.
Di tutto questo e in preparazione della mobilitazione del 4 dicembre si disctuerà dalle 20.30 alla Sala delle Comunità di Valle di Tione.
16.11.10
Martedì 16 novembre: assemblea pubblica per preparare la mobilitazione del 4 dicembre
IL TRENTINO VERSO IL REFERENDUM SULL’ACQUA NEL 2011.
MORATORIA SUBITO SULLE NORME STATALI DI PRIVATIZZAZIONE.
NELLA PROVINCIA DI TRENTO: RITIRO IMMEDIATO DEGLI ARTICOLI 22 E 23 DEL DDL FINANZIARIA 2011 E RIPUBBLICIZZAZIONE SUBITO DEI SERVIZI IDRICI.
Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.
Hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune. Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.
Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto in discussione tutta la normativa attualmente vigente in tema di gestione del servizio idrico, a partire dal “decreto Ronchi” che ne vuole rendere definitiva la privatizzazione.
Le donne e gli uomini che hanno firmato in Trentino lo hanno fatto perché sanno che anche in questa Provincia bisogna resistere alla privatizzazione del ciclo dell’acqua che avanza silenziosamente. Una privatizzazione che non è stata finora capace di eliminare le regole che qui ancora ammettono le gestioni comunali in economia e le aziende di diritto pubblico ma che ormai produce quasi la metà dei servizi idrici civili attraverso le SpA a capitale misto pubblico-privato o a capitale totalmente pubblico. Una privatizzazione che ora vuole crescere e mettere in crisi le gestioni controllate dai cittadini.
Un’intenzione già formalizzata in due articoli del DDL “Finanziaria 2011”: intervento normativo che nasce con la motivazione propagandistica di confermare - di fronte alle norme statali del 2009 - le tante gestioni comunali in economia e l’unica azienda speciale operanti in Trentino (che sono già tutelate dalla vigente normativa dell’autonomia speciale); ma che nella sostanza legittima quelle norme statali che finge di contrastare, ne raccoglie la spinta privatizzatrice, definisce indirettamente i servizi pubblici locali come servizi di interesse economico, sottrae fondi alle gestioni dal basso, stabilisce che anche in questa Provincia nelle SpA miste il socio privato deve detenere almeno il 40% del capitale sociale ed in questo modo elimina il vincolo storico del 1993 secondo cui qui in questo tipo di SpA deve essere garantita “influenza dominante pubblica locale”.
Di fronte alla privatizzazione che avanza, cercando persino di anticipare i tempi stabiliti dal Parlamento, appoggiamo anche dal Trentino la richiesta di immediata approvazione, comunque entro il 31.12.2010, di un provvedimento nazionale di MORATORIA sia sulle scadenze previste dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, e successive modificazioni del 2009, sia sulla Legge 42/2010 che soppresso le Autorità d’Ambito territoriale in cui i Comuni avevano un peso nelle decisioni sulla gestione dei servizi idrici.
E in Trentino pretendiamo il ritiro immediato degli articoli 22 e 23 del DDL “Finanziaria 2011”, l’aumento delle risorse a sostegno delle gestioni comunali in economia e dell’Azienda speciale di Tione, il blocco di tutti i processi decisionali che nelle nuove Comunità di Valle potrebbero dall’inizio del 2011 scegliere “liberamente” forme di gestione privatistica del ciclo dell’acqua.
In tutto il paese e in Trentino chiediamo agli enti locali di procedere verso la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione pubblica e partecipata, di fermare tutte le iniziative che favoriscono l’ingresso dei privati nelle gestioni, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale nelle SpA miste, l’acquisizione da parte loro di quote di SpA totalmente pubbliche.
I referendum per l’acqua del 2011 saranno l’occasione per aprire di nuovo in tutta Italia la discussione sull’acqua bene comune da gestire esclusivamente nell’interesse collettivo. Ovunque nel mondo sono in atto mobilitazioni e conflitti tra chi si batte per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua e chi vuole consegnarla ai capitali finanziari delle grandi multinazionali. Ci batteremo anche in Trentino.
La battaglia per l’acqua, per la sua riappropriazione sociale, è di per sè un valore che si inserisce in un orizzonte più vasto: quello della tutela dei diritti e dei beni comuni, della “Madre Terra“ nostra casa comune.
Dal 29 novembre al 10 dicembre 2010 si riunirà a Cancun la 16° COP dove, nell’ambito dell’ONU, i Governi discuteranno su una delle grandi emergenze che il pianeta si trova ad affrontare: quella dei cambiamenti climatici di cui già oggi oltre 600 milioni di esseri umani, soprattutto nel Sud ma sempre più spesso anche nel Nord del mondo, subiscono le conseguenze negative con i disastri ambientali.
Un anno fa a Copenaghen, i governi dei paesi industrializzati decretarono il fallimento del COP 15 per i loro interessi speculativi e di profitto. In quella occasione, a Copenhagen e in tutto il mondo, ci furono grandi manifestazioni per dire “responsabile è il sistema, non il clima”, perché è l’insostenibile modello di sviluppo che domina il mondo a distruggere non solo il presente ma anche le speranze di futuro.
Per questo a Cancun, come nel mondo e in Italia, i movimenti sociali manifesteranno per dire a chiare lettere che se il clima fosse stato una banca sarebbe già stato salvato e che il cambiamento climatico si combatte con la giustizia sociale e ambientale.
Comitati trentini per l’acqua bene comune
4.11.2010
Info:
Acqua Bene Comune
10.11.10
Comunicato stampa in merito all'incontro del 6 novembre
Durante l’incontro è stata lanciata dal Comitato ABC di Trento la manifestazione che il 4 dicembre porterà per le strade di molte città d’Italia e di Trento, i cittadini che sono per l’acqua pubblica e per la difesa del territorio. In connessione con i popoli che a Cancun, in Messico, si troveranno in occasione del COP 16 dell’Onu sul cambio climatico. E per una moratoria contro l’applicazione della Legge Ronchi.
Con Emilio Molinari, storica figura dell’ambientalismo italiano ed autore del bel libro “Salvare l’acqua” [ed. Feltrinelli], sabato scorso a Rovereto si è analizzata la situazione delle gestioni idriche in Italia, con il referendum contro la privatizzazione dell’acqua all’orizzonte e la raccolta delle firme pro referendum – 1 milione e 400 mila firme – alle nostre spalle. L’incontro, organizzato dalla associazione roveretana Nonsoloacqua, ha permesso un confronto – fra gli altri - con il consigliere provinciale Michele Nardelli e il Sindaco di Rovereto Miorandi.
Il Comitato Acqua Bene Comune di Trento, invitato a partecipare – c’era Gianfranco Poliandri, che ha illustrato la situazione dei servizi idrici trentini e le molte criticità della cosiddetta “proposta Gilmozzi” – ha avuto modo di rimarcare la propria posizione in netto contrasto con la soluzione disegnata dalla Provincia di Trento in tema di gestione idrica, che ufficialmente vorrebbe arginare l’applicazione nel nostro territorio della Legge Ronchi (parte della quale entrerà in vigore già con la fine di quest’anno) ed avvallare forme di Spa miste o a totale capitale pubblico.
“Ricorderete che lo scorso 20 agosto 2010 veniva alla luce un disegno di legge a firma dell’assessore all’urbanistica Gilmozzi, che di fatto riattivava la LP n.6/2004 sui servizi pubblici locali e la modificava nell'ottica di una radicale privatizzazione, in particolare dei servizi idrici”, ha spiegato Poliandri, proseguendo: “Il testo di questo DDL Gilmozzi (che non era mai stato formalizzato e depositato) è stato trasferito lo scorso 29 ottobre negli articoli 22 e 23 della Legge finanziaria 2011 della Provincia di Trento (Una analisi del testo dell'ex DDL Gilmozzi la trovate qui), blindando di fatto uno discussione sull’acqua in Trentino, che pure ha detto la sua con le 11.000 firme raccolte pro referendum”.
La “situazione acqua è ancora aperta per la Provincia” , ha spiegato Il consigliere Nardelli.
Da tempo i comitati per l’acqua trentini si chiedono infatti perchè la Provincia di Trento, al pari di altre regioni italiane, non abbia impugnato per incostituzionalità l'art. 23 bis (modificato dall'art. 15 del Decreto Ronchi). Una mancanza di chiarezza che prosegue nella “necessità di uno scorporo dell’acqua da Dolomiti Reti” – così come spiegato sempre da Nardelli - a favore di una SpA totalmente pubblica. Il Comitato ABC di Trento, così come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ha invece molto chiaro come l’acqua non sia una merce e non debba essere di conseguenza messa sul mercato in nessuna forma. Società per azioni, pubbliche o private, proseguono nel solco di una visione consumistica di un bene comune, e non permettono il superamento di logiche vecchie, fallimentari e – come sarà a Cancun - osteggiate da popoli e movimenti in ogni parte del mondo.
Il consigliere ha poi – e forse a riprova di ciò - indicato il “referendum per l’acqua pubblica come la via maestra per contrastare la Legge Ronchi sulla privatizzazione dei servizi”.
Durante la conferenza è stata anche presentata la manifestazione dei Comitati per l’Acqua Pubblica che aderiscono alla giornata nazionale “Verso Cancun, per La Giustizia Sociale e Ambientale” il prossimo 4 dicembre, e l’assemblea pubblica cittadina, aperta a tutte le realtà che in questo momento in Trentino si battono per la salvaguardia del territorio e dei beni comuni, il prossimo 16 novembre (ore 20.00 Sala della Verrucca – Piedicastello).
Il 4 dicembre, giornata in cui molte città d’ Italia si connetteranno alla Sedicesima Conferenza delle Parti (COP) sul Cambio Climatico, convocata dalla Conferenza delle Nazioni Unite, il popolo dell’acqua chiederà una moratoria per la Legge Ronchi, legge che entrerà in parte in vigore con la fine del 2010.
Gli 11.000 cittadini trentini che hanno firmato per il referendum, e tutti coloro che in Trentino sentono l’urgenza di un segnale forte per la democrazia e per la difesa del proprio territorio e dell’ambiente, sono invitati a partecipare all’evento e alla sua organizzazione, il 16 novembre, anche per chiedere la revisione immediata degli articoli 22 e 23 del DDL “Finanziaria 2011” nella direzione della ripubblicizzazione dei servizi idrici in Provincia.
Perchè abbiamo dimostrato che di fronte ad una Provincia in panne sulla questione dei servizi idrici locali, o con proposte in contrasto con chi vuole che l’acqua sia un bene comune gestito pubblicamente e attraverso un controllo sociale, i cittadini hanno una alternativa: le gestioni dirette in economia in forma associata o le aziende speciali di diritto pubblico di livello consortile. Che si sta dimostrando in tutta la sua lungimiranza. E che rispecchia un cambio culturale ormai in atto. “Le multinazionali hanno ormai la proprietà dei mezzi di riproduzione umana”, ha concluso Emilio Molinari, ”bisogna ridisegnare la geografia dell’uomo, in difesa dei beni comuni”.
Trento, 8 novembre 2010
Comitato Acqua Bene Comune Trento
8.11.10
Report dell'incontro del 3 novembre
REPORT INCONTRO COMITATO TRENTINO ACQUA BENE COMUNE
mercoledì 3 novembre – Centro Sociale Bruno
Presenti: Yaku, Attac, Comitato ABC Trento, Ya Basta, CSO Bruno, Comitato ABC Albiano e Segonzano, SEL e cittadini trentini
Ma soprattutto, per rivivere l’atmosfera costuttiva della raccolta firme, parlando proprio quegli 11.000 trentini che in primavera hanno sottoscritto l’appello, perchè diano continuità al percorso che assieme abbiamo iniziato.
Comitato ABC Trento
6.11.10
Non si arresta il processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Il testo di questo DDL Gilmozzi (che non era mai stato formalizzato e depositato) è stato ora trasferito esattamente con gli stessi termini negli articoli 22 e 23 del DDL provinciale n. 157/2010 "Legge finanziaria 2011".
Tuttavia la volontà politica di procedere velocemente sembra dimostrata sia dall'assenza di qualunque modifica tra il 20 agosto ed oggi, sia dal collocamento in un testo ampio che non dovrebbe consentire una discussione specifica approfondita.
L'analisi già proposta del testo dell'ex DDL Gilmozzi vale esattamente per gli articoli 22 e 23 del DDL provinciale n. 157/2010 "Legge finanziaria 2011".
Una riscrittura di questa analisi, a cura di Gianfranco Poliandri del Comitato Acqua Bene Comune aggiornata al 4.11.2010 - con la variazione dei riferimenti dei DDL e poco altro - è ora scaricabile al blog del comitato.
[ Scarica il documento ]
2.11.10
Sabato 6 novembre: Acqua e profitti a Rovereto
a Rovereto, Sala civica del Brione
Ora: dalle 15.30 fino alle 18.30 circa
Il gruppo Nonsoloacqua di Rovereto promuove un incontro di riflessione, per informarsi, confrontarsi e cercare di capire quali possono essere le conseguenze di un processo di privatizzazione dei servizi idrici.
La presenza di Emilio Molinari sarà di grande aiuto per capire cosa è successo in Italia sulla questione acqua e dove stiamo andando sul tema privatizzazione dei servizi. Ci sarà la presentazione del suo libro 'Salvare l'acqua' edito con Feltrinelli.
Sono previste le seguenti relazioni:
Emilio Molinari
Presidente della sezione italiana del Contratto mondiale dell’acqua e autore del libro 'Salvare l'acqua' Feltrinelli 2010 ) : Il punto sul referendum nazionale
Michele Nardelli
Consigliere provinciale PD : le politiche provinciali in materia di servizi idrici
Gianfranco Poliandri
Comitato Acqua Bene Comune di Trento : la situazione dei servizi idrici in Trentino- una privatizzazione è in corso?
Geremia Gios
professore di economia e sindaco di Vallarsa
I problemi delle amministrazioni nella gestione dei servizi idrici in Trentino
Inoltre hanno assicurato la loro partecipazione
Andrea Miorandi – Sindaco del Comune di Rovereto, Erica Rigotti – Sindaco del Comune di Isera, Aldo Candioli (UIL del Trentino), CGIL del Trentino, le amministrazioni comunali di di Ala, Nogaredo, Besenello...
Adesioni da mandare a trentinoinacqua@gmail.com
tratto da: nonsoloacqua.blogspot.com