13.4.11

Rassegna stampa:La grande marcia per l’acqua

di Luca Marognoli
Fonte: il Trentino del 11.04.2011

TRENTO. Una grande marcia per l’acqua, dalle valli alla città, seguendo il corso dei fiumi. Cinque giorni di pellegrinaggio laico ma a suo modo spirituale, nel nome di un bene comune che è simbolo della vita, sorto dalla mobilitazione dei comitati referendari delle valli di Non e Sole, tra i più attivi ed eterogenei del Trentino.
Tutti in cammino, come sulla via di Santiago, dalle casalinghe ai sindaci.

Nei giorni scorsi si è aggiunto, in corsa, il neonato comitato della Piana Rotaliana, che ha portato gli organizzatori a tre. Decine di persone si daranno appuntamento mercoledì primo di giugno a Cogolo di Peio, per intraprendere una simbolica discesa a valle che le porterà domenica 5 nel capoluogo, dopo avere costeggiato il Noce e poi l’Adige. Ma anche gli altri comitati trentini - spiega la portavoce provinciale dei referendari, Francesca Caprini - «hanno espresso l’intenzione di fare una piccola marcia, più limitata ma altrettanto simbolica, per trovarsi tutti assieme a Trento».
Un movimento nato dal basso, quello per la difesa dell’acqua pubblica contro ogni tipo di speculazione economica. E che proprio per questo è trasversale alle classi sociali e alla politica. I responsabili dei tre comitati sono, per la Val di Non, Gianco Zueneli, ex insegnante ora direttore di un istituto socio-educativo (La casa degli scoiattoli di Cles) e referente della Casa della sinistra e degli ecologisti di Cles; per la Val di Sole, Sandro Manino, impiegato di banca; per la Rotaliana, Carlo Venturini, geometra. «Tra di noi ci sono docenti universitari, contadini, operai e tante casalinghe», dice Zueneli. «Una cosa che mi ha colpito fortemente l’anno scorso, durante la raccolta di firme, è che non dovevamo andare noi a cercare i cittadini, ma che erano loro a cercare noi. C’è tuttora una continua domanda di incontri e informazioni. Alcuni consigli comunali hanno addirittura immesso nello statuto il principio di tutela dell’acqua bene comune».
Non solo: nella serata di sabato, alla costituente ecologista dei Verdi, è stato esteso l’invito a partecipare all’evento di giugno a tutti i gruppi e le persone che condividono la stessa sensibilità di tutela ambientale. La marcia vedrà la benedizione di Berito Kuwaria, capo spirituale del popolo U’wa, i “Guardiani della Terra” colombiani che lottano per la difesa del patrimonio naturale andino. «Questa iniziativa fa diventare un po’ indigeni anche noi», dice Caprini, che è anche fondatrice dell’associazione Yaku, impegnata in attività di cooperazione internazionale sull’acqua. «I colombiani marciano lungo i loro fiumi: è una specie di rituale per dare protezione e riceverne. Ma l’idea di fare una cosa simile qui da noi è nata spontaneamente nelle valli di Non e Sole».
Acqua come comunione, che unifica per davvero - verrebbe da dire con un sorriso - se riesce a far andare d’accordo nonesi e solandri. Ma le coincidenze vanno oltre le battute. «Quando siamo andati in Colombia ad incontrare questa popolazione, l’anno scorso, una delle prime cose che ci hanno detto è stata: privatizzereste vostra madre? Tornati qui, abbiamo scoperto che la frase più forte di padre Alex Zanotelli, diventata il suo vessillo, era: ma voi vendereste vostra madre? Se un prete cattolico e uno sciamano analfabeta delle Ande parlano la stessa lingua vuol dire che c’è un messaggio che viene dal cuore».

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Uniti nel nome dell’acqua. Sono le valli di Non e Sole il motore di questa iniziati- va che rischia di contagiare tutte le valli del Trentino. Gianco Zueneli è il referente del Co- mitato referendario noneso.
Zueneli, dove nasce l’idea della marcia?
E’ nata un paio di settimane fa mentre si stava costituendo il comitato Acqua bene comune Val di Sole. C’eravamo anche noi della Val di Non ed è partita questa idea. Poi si è aggiunto il costituendo comitato della Rotaliana.
Come mai nelle valli di Non e Sole c’è questa sensibilità particolare verso il refe- rendum: “colpa” del fatto che nascete con l’inprinting di sorgenti e torrenti?
Già l’anno scorso abbiamo raccolto 1.100 firme solo in Val di Non, che era il primo nato dei tre comitati. Poi abbiamo fatto un paio di iniziative: ricordo una serata molto bella con padre Zanotelli, alla quale parteciparono Francesca Caprini e Gianfranco Poliandri, del comitato provinciale, oltre al sindaco di Cles Maria Pia Flaim.
Come spiega un simile attivismo valligiano?
Con il fatto che abbiamo diversi movimenti che si occupano di ambiente: il Comitato per la salute Val di Non, l’associazione Alta Val di Non - Futuro sostenibile, la Pangea di Cles, la Casa della sinistra e degli ecologisti, l’associazione Mario Pasi, il gruppo consiliare in Comunità di valle Salute ambiente economia e poi il Comune di Tassullo, che ha aderito al Comitato acqua bene comune. Anche stasera (ieri, ndr) facciamo uno spettacolo, Acquamana, sulla difesa delle risorse idriche.
Le altre valli saranno comunque presen-ti con delle marce più brevi. L’acqua è un bene comune che accomuna...
Bello questo slogan. E’ vero: noi abbiamo proposto che le Giudicarie lungo il Sarca, la Val di Cembra lungo il Fersina e tutte le altre valli partecipino. E sono molto interessate.
Parliamo dell’organizzazione nel concreto: dove farete sosta?
Il primo giugno c’è l’incontro per la presentazione a Cogolo. Comprendiamo che non tutti se la sentiranno di marciare per 15-20 chilometri il giorno. L’importante è la partenza, che si organizzerà attorno a una fontana o a un altro luogo simbolo, ma lo stesso varrà per la sosta e, in particolare, per l’arrivo. Individueremo dei referenti nei paesi per intercettare quanta più partecipazione possibile. L’obiettivo è raggiungere il quorum: 25 milioni di persone in tutta Italia. E non è poco. (l.m.)
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Luca Marognoli

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