In merito all'articolo pubblicato sulla protesta dei produttori di minerale contro i contributi per filtri e gasificatori tengo a segnalare che Mineracqua è stata sanzionata per il messaggio pubblicitario ingannevole “Acqua minerale. Molto più che potabile”.
La rivista Altreconomia ha potuto visionare in anteprima la pronuncia del Giurì (la decisione è stata presa a fine novembre 2010, ma la sentenza non è stata ancora pubblicata). Tutte le informazioni sul sito altreconomia.it.
Poiché la pubblicità si chiude con la frase “Da un'informazione trasparente nascono scelte libere”, il Giurì ha ritenuto opportuno censurare anche il metodo utilizzato da Mineracqua, secondo la quale la pubblicità era una forma di contro informazione necessaria per pareggiare il conto con le campagne che la rivista Altreconomia e associazioni libere “hanno promosso verso i cittadini il consumo di acqua potabile a discapito della minerale imbottigliata”.
Per gli enti locali e per i cittadini (non solo consumatori) rimane la scelta di preferire l'acqua fresca e salubre del rubinetto e riflettere sul fatto che trarre profitti dal bene acqua significa ingannare la società. Questa coscienza si è diffusa anche sul principio della gestione del servizio idrico con presenza di soggetti privati su cui vertono i due quesiti approvati dalla Corte Costituzionale e presentati dal composito Forum dei Movimenti per l'Acqua. Costruire consenso sull'acqua bene comune e partecipato è ricostruire la nostra democrazia.
Andrea Trentini - gruppo NonSoloAcqua Rovereto
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31 gen 2011 - tratto dal quotidiano 'Trentino'
In Trentino scoppia la guerra dell'acqua
I produttori di minerale contro i contributi per filtri e gasificatori
di Ubaldo Cordellini
TRENTO. Scoppia la guerra dell'acqua. E' bastato un disegno di legge firmato da Mauro Ottobre che prevede incentivi e contributi per chi installa apparecchiature per filtrare e gassificare l'acqua del rubinetto per scatenare la lobby delle minerali. Da Roma si è scomodato addirittura il presidente dei produttori di acqua minerale che ha intimato a Ottobre di modificare la sua proposta. Il disegno di legge di Ottobre prevede, tra le altre cose, che la Provincia stanzi 100 mila euro all'anno per contributi a pubblici esercizi e privati che installino le apparecchiature per microfiltrare e gasificare l'acqua del rubinetto. L'obiettivo del disegno di legge è quello di tutelare l'ambiente riducendo l'inquinamento provocato dalle bottiglie in plastica delle acque minerali e dalle emissioni dei tir che trasportano l'acqua su e giù per il Trentino.
Ottobre parte dalla semplice constatazione che l'acqua in Trentino è di ottima qualità e, quindi, basterebbe un trattamento domestico per renderla ancora migliore e adatta anche ai palati più fini. La proposta di Ottobre, però, non è piaciuta all'avvocato Ettore Fortuna, presidente di Mineracqua, la Federazione italiana delle industrie delle acque minerali e delle bevande analcoliche. Fortuna ha scritto a Ottobre sostenendo che lo stanziamento di 100 mila euro a favore degli esercenti che acquistino macchinari per microfiltrare e gasificare l'acqua della rete idrica viola i principi di libera concorrenza sanciti dal Trattato dell'Unione europea.
Per il presidente di Mineracqua «l'erogazione di sovvenzioni pubbliche a favore dell'acquisto di macchinari per microfiltrare l'acqua della rete idrica dà luogo a un'evidente alterazione del confronto concorrenziale tra quest'ultima e l'acqua minerale e, dunque, risulta incompatibile con le norme dell'Unione europea». Fortuna aggiunge anche che, a suo giudizio, i trattamenti di microfiltrazione non migliorano la qualità dell'acqua della rete, ma anzi la privano di alcuni elementi indispensabili come il calcio e lo iodio.
Infine, per Fortuna, l'acqua privata del cloro deve essere consumata entro poche ore perché, altrimenti, rischia di essere contaminata. Ottobre, però, non ci sta e ha risposto per le rime al presidente della Federazione dei produttori delle acque minerali: «Il disegno di legge da me firmato non favorisce altre aziende, ma semplicemente a tutelare la salute dei cittadini eliminando l'inquinamento prodotto dal trasporto e dalle bottiglie di plastica che vengono disperse nell'ambiente dopo il consumo».
Per il consigliere provinciale del Patt, il problema sollevato dal disegno di legge è tutt'altro che commerciale: «Stiamo parlando di una norma che vuole educare la popolazione a inquinare meno e a rispettare l'ambiente. Nessuno può convicerci che sia corretto e sano importare acqua da altre regioni facendo fare migliaia di chilometri a camion inquinanti». Ottobre dà atto a Fortuna di essere portatore di legittimi interessi, ma spiega anche che l'interesse pubblico sia superiore.
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si scrive Acqua, si legge Democrazia
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